Venerdì 11 settembre 2009 – Ore 21.30
NICOLAI LILIN
Educazione siberiana (Einaudi)
IL CASO LETTERARIO DELL’ANNO. La vita di un ragazzo siberiano educato da un'intera comunità criminale a diventare una contraddizione vivente, e cioè un «criminale onesto». Una grande epopea criminale raccontata da chi l'ha vissuta, con una forza che ti agguanta e non ti lascia più.
Nicolai Lilin ha solo ventinove anni, ma ha da raccontare una vita straordinaria e un universo che non assomiglia a nessun altro: anche per questo Educazione siberiana è un libro unico, senza paragoni possibili.
Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare - e non è - fuori dal mondo?
Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra.
Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli sbirri o i minorenni delle altre bande. Lanciando mini molotov contro il distretto di polizia, magari: «Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice». La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. «Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi».
Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, e cioè un «criminale onesto». E quest'altra scuola, ben più importante di quella della strada, passa soprattutto attraverso i vecchi, i criminali anziani a cui la comunità riconosce lo specialissimo ruolo di «nonni» adottivi. Sono loro, giorno dopo giorno, a trasmettere valori che paiono in conflitto con quelli criminali: l'amicizia, la lealtà, la condivisione dei beni. L'amore per i disabili, che i siberiani chiamano «Voluti da Dio». E anche la cultura del tatuaggio, della pelle che dice il destino di ognuno. «Nonno Kuzja - scrive Lilin - non mi educava facendo lezioni, ma raccontando le sue storie e ascoltando le mie ragioni. Non parlava della vita dalla posizione di uno che la osserva dall'alto, ma da quella di un uomo che sta in piedi sulla terra e cerca di restarci il più a lungo possibile». Grazie alla forza della narrazione, quel mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza, diventa a poco a poco familiare e vero.
Come lo stile, che è intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, che risulta ora sgrammaticato, ora fin troppo esatto, ora contaminato. Uno stile a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, nei momenti di distensione che attraversano le pagine come la vita.
LA SERATA SARA’ PRECEDUTA DAL CONCERTO DI EGLE SOMMACAL (massimo volume)
che presenta il suo nuovo album "tanto non arriva"
per chiatarra e fiati
si parte puntuali alle 21,30
ristorante aperto
NICOLAI LILIN
Educazione siberiana (Einaudi)
IL CASO LETTERARIO DELL’ANNO. La vita di un ragazzo siberiano educato da un'intera comunità criminale a diventare una contraddizione vivente, e cioè un «criminale onesto». Una grande epopea criminale raccontata da chi l'ha vissuta, con una forza che ti agguanta e non ti lascia più.
Nicolai Lilin ha solo ventinove anni, ma ha da raccontare una vita straordinaria e un universo che non assomiglia a nessun altro: anche per questo Educazione siberiana è un libro unico, senza paragoni possibili.
Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare - e non è - fuori dal mondo?
Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra.
Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli sbirri o i minorenni delle altre bande. Lanciando mini molotov contro il distretto di polizia, magari: «Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice». La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. «Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi».
Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, e cioè un «criminale onesto». E quest'altra scuola, ben più importante di quella della strada, passa soprattutto attraverso i vecchi, i criminali anziani a cui la comunità riconosce lo specialissimo ruolo di «nonni» adottivi. Sono loro, giorno dopo giorno, a trasmettere valori che paiono in conflitto con quelli criminali: l'amicizia, la lealtà, la condivisione dei beni. L'amore per i disabili, che i siberiani chiamano «Voluti da Dio». E anche la cultura del tatuaggio, della pelle che dice il destino di ognuno. «Nonno Kuzja - scrive Lilin - non mi educava facendo lezioni, ma raccontando le sue storie e ascoltando le mie ragioni. Non parlava della vita dalla posizione di uno che la osserva dall'alto, ma da quella di un uomo che sta in piedi sulla terra e cerca di restarci il più a lungo possibile». Grazie alla forza della narrazione, quel mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza, diventa a poco a poco familiare e vero.
Come lo stile, che è intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, che risulta ora sgrammaticato, ora fin troppo esatto, ora contaminato. Uno stile a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, nei momenti di distensione che attraversano le pagine come la vita.
LA SERATA SARA’ PRECEDUTA DAL CONCERTO DI EGLE SOMMACAL (massimo volume)
che presenta il suo nuovo album "tanto non arriva"
per chiatarra e fiati
si parte puntuali alle 21,30
ristorante aperto
17 commenti:
Vodka Russian, tovarich!
Libro davvero interessante che mi procurerò il prima possibile.
Hank è mio dovere farti sapere che venerdì sera saranno inaspriti i controlli sulle strade,quindi il mio consiglio è di arrivare allannabbi senza troche e di bere magari qualcosa di piu leggero del fotca russia.
Un san bitter sarebbe l'ideale.
GRAZIE
Ilmarekka, è mio dovere ringraziarti dell'interessamento e farti altresì sapere che non possiedo né ho mai posseduto patente di guida.
Rincaserò approfittando dell'ospitalità di un amico astemio, automunito e muscolosissimo: se in caso di controllo il mio alito liquoroso dovesse procurarci anche solo estemporanei grattacapi, ci ricorderemo di te.
Cordialità,
Hank
come fai a dire che è interessante se non ce l'hai. mah.
stasera gran concerto dei dinosauri.
sembrava di essere all'hana bi.
Chris se mi stai prendendo per il culo non ti rispondo neanche,ma temo che la tua domanda sia 'seria'.
Come faccio a sapere se è un libro interessante nonostante non ne sia ancora entrato in possesso ?
Mi è bastato leggere la descrizione e aver letto un paio di articoli e guardato alcuni video dove parla del libro.
NON CI VUOLE TANTO
se riesco a smettere di far fischiare le orecchie vengo a stare bene.
Chiamiarli Dinosauri è quasi offensivo.. ieri sera erano in gran forma,specialmente Barlow..
marekka: credo che tu possa giudicare una cosa se la conosci. altrimenti che senso ha. ma per favore non perdere tempo a rispondere.
porro: sono loro che si sono chiamati dinosauri.
Vero. E il "Jr." l'hanno aggiunto solo perché una band di dinosuri autentici chiamata giustappunto Dinosaur (con l'allora centotrentenne John Cipollina in organico) aveva minacciato di fargli causa.
grazie hank. mi ero tenuto questa storia per il mio prossimo commento.
lilin è in città.
chris non hai capito una mazza del mio "discorso",o fai apposta perchè ce l'hai con me o sei davvero limitato.
sabato 19 festa di chiusura?
Scusate ma i Dinosauri non era in forma propio per niente.
Il fonico pure.
Firmato uno che li conosce bene.
(Che poi spaccano il culo ai passeri anche suonano di merda è un altro discorso!)
@stu -sì beh l'ultima volta che li ho visti sono stati migliori, ma quanti concerti di questo livello ci sono toccati quest'anno? cinque? tre?
momento di spam, giusto per :)
in uscita:
nuovo melvins.
nuovo sufjan stevens.
nuovo MICAH P. HINSON.
yep.
suzanne rifatta da micah p. hinson è fantastica.
Micah?yeah!
Posta un commento