potrei tranquillamente glissare e passare direttamente a
gianni mura, ma visto che oggi è una giornata di tregua a fine stagione non lo faccio. premetto che adoro i dischi dei
(the)black angels e che il concerto al bronson mi aveva fatto intravedere lampi di genio. di conseguenza come tutti i presenti, ieri sera mi aspettavo di venire travolto da un magma sonoro, come uno tsunami al contrario sulla spiaggia. invece, complice un fonico a dir poco "
moscio", e una vena un po' troppo cazzona della band all'ultima data del tour, il concerto è stato un brodino indolore per nulla degno della loro fama. ovviamente li aspettiamo al bronson per la cosiddetta prova del 9.
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gianni mura
torniamo all'attualità e prepariamoci ad accogliere col giusto entusiasmo e la dovuta ammirazione un mito vivente come
gianni mura. uomo di sport di vita e da tavola. giornalista con la G maiuscola collaboratore di
repubblica dal 1983, compagno quotidiano di cattivi pensieri spunti e riflessioni molto spesso non allineati con il piattume ingobbito di una categoria soggiogata agli editori condizionata da lobby e corporazioni.
gianni mura è un samurai senza padrone che scrive di sport, ma anche di cucina. che ha imparato l'arte al fianco di gianni brera e come lui scruta l'uomo e la vita da una prospettiva altra.
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dopo due anni di tentativi e corteggiamenti, domani sera (giovedì 27 agosto) all'hana bi presenterà il suo ultimo libro: "la fiamma rossa"
La fiamma rossa è la bandierina che al Tour de France segnala l’inizio dell’ultimo chilometro, il momento dell’allungo decisivo o della passerella trionfale del corridore che si impone per distacco, il culmine emotivo della corsa. Come inviato (prima della Gazzetta dello Sport, dal 1967 al 1972, e poi di Repubblica, dal 1991 a oggi), Gianni Mura ha raccontato la storia del Tour e ne ha fatto epica, poesia, cronaca di volti e paesaggi, di piatti tipici e canzoni d'autore, narrazione raffinata e popolare di uno sport amato e maledetto. Nelle pagine del più autorevole giornalista sportivo italiano sfilano le fughe solitarie e tristi di Ocana e le morti strazianti di Simpson e Casartelli, le vittorie fredde di Anquetil e quelle generose e spavalde di Chiappucci, il regno implacabile di Miguel Indurain, la rinascita di Armstrong trionfatore sugli avversari e sulla sua malattia, nonché l'epopea di Pantani, indimenticabile interprete di un ciclismo perduto. Summa di giornalismo e di ciclismo, La fiamma rossa è uno dei libri di sport più appassionati e veri che siano mai stati scritti in Italia.si parlerà di etica, del giornalismo e dello sport.
si parlerà di ciclismo e di calcio alla vigilia di un altro mondiale a campionato appena iniziato.
sicuramente ci si allargherà sul giallo colore prediletto per eccellenza e si finirà sul cibo passando per i tanto amati anagrammi.
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avrei voluto dirlo meglio, avrei voluto presentarlo meglio, ma spero sia chiaro che si tratta di un appuntamento particolarmente sentito e di un grande onore. e sono anche un po' emozionato.
a domani. si parte alle 21,30. subito dopo cena.
conduce la serata il giornalista e amico Alberto Mazzotti
ristorante aperto consigliata la prenotazione.