venerdì, marzo 28, 2008

where is the stage?!



del concerto di ieri si è già detto molto, e molto altro si potrebbe aggiungere, e di certo lo si farà. rhys chatham entrerà indiscutibilmente nella storia della musica contemporanea e del post punk.
greg kot dice di lui: "is one of noise rock's founding fathers. without him, there would be no sonic youth, no jesus and mary chain, no my bloody valentine... he remains a towering figure among six strings aficionados."

di questo stiamo parlando, e ieri è stato chiaro sin da subito che in un certo qual modo si sarebbe entrati anche noi con lui nella storia, e ringrazio checco (giampaoli), egle, paolo, marcella, olivier, gelo e mike che lo hanno compreso e reso possibile. è stata una giornata intensa, dai mille risvolti e aneddoti e brindisi, ed è così che i ragazzi sono saliti sul palco, per accordarsi e partire trasportati dai sovratoni. rhys li segue ed entra ultimo dalla porta di sicurezza col cappuccio sul capo in omaggio al dio del drone. qualche passo e poi uno sguardo, confuso, a destra verso lo specchio e uno a sinistra verso il bancone del bar. capisco immediatamente che qualcosa non va e gli corro incontro chiedendogli se ci fosse qualche problema.
"ehy chris where is the stage ?!"
mmmm... di fronte a te, rhys
"oh perfect, thank you!"

e che la storia abbia inizio.


le foto (splendide) sono state scattate da luca sartoni

e già domani (sabato 29 marzo) si riparte dal bronson con un'altra band storica:
camper van beethoven in versione trio semiacustico con victor krummenacher, jonathan segel & greg lisher. porte h21,30 ingresso 10 (8 in mailing).
a seguire indie electro sessions con pullo ospite e festeggeremo la laurea dell'irene.

mercoledì, marzo 26, 2008

rhys chatham guitar trio

questa mattina si è tenuta in comune la conferenza stampa di presentazione della rassegna

TRANSMISSIONS
avventure nella musica moderna.


questo brevemente il calendario su cui torneremo più approfonditamente nei prossimi giorni

Michael Gira (27 febbraio 2008):
Rhys Chatham (27 marzo 2008 – Bronson)
Six Organs of Admittance (23 maggio 2008 – Bronson) In coll: con Strade Blu
Bill Callahan (Smog) (24 maggio 2008 – Bronson) In coll: con Strade Blu
Liars (29 maggio 2008 – Bronson)
Sightings (21 giugno 2008 – Bagno Hana-Bi)

è evidente che c'è di che leccarsi i baffi, ma il tempo stringe e domani rhys chatham sarà a ravenna. come spesso accade si tratta di un evento unico e di indiscutibile valore artistico.
mi auguro di ritrovarvi numerosi e curiosi.



Arriva infatti al Bronson, per una delle sue quattro imperdibili date italiane il Guitar Trio di Rhys Chatham (nella versione “Guitar Trio is my life”, celebrativa dei trent’anni della realizzazione), composizione per “numerose chitarre elettriche, basso e batteria” che si avvale del supporto visivo delle “Pictures for Music” di Robert Longo.

Newyorkese, classe 1952, Chatham è allievo di Tony Conrad e La Monte Young; poco più che ventenne è fulminato dal punk dei Ramones e da quel momento in poi si dedicherà alla ricomposizione di questi due universi sonori e applicherà le teorie minimaliste dei sovratoni e delle serie armoniche all’interno di euforiche sinfonie per chitarre elettriche (come quella, per 400 elementi, realizzata sulla scalinata del Sacro Cuore a Montmartre per la notte bianca parigina del 2005 e testimoniata dallo splendido album “A Crimson Grail”).
Scritto nel 1977, il “Guitar Trio” è un pezzo molto particolare: un unico accordo suonato in ben precisi punti della chitarra e con una dinamica tale da produrre, in una leggiadra levitazione del suono, delle micromelodie interne inizialmente impercettibili. Dalle sue primissime incarnazioni (quando nella line-up figuravano, giovanissimi, Thurston Moore, Lee Ranaldo e Glenn Branca) alle più recenti performance del tour americano (con la partecipazione, tra gli altri, di Tortoise, Godspeed You! Black Emperor, Silver Mt.Zion, Us Maple, Mike Watt, Modern Lovers, ex membri di Husker Du e Swans) questa composizione è suonata volta per volta da musicisti diversi, prima istruiti a distanza e conosciuti in loco poche ore prima del live. Così sarà anche per la data al Bronson, dove Chatham si esibirà con questi musicisti:


Chitarre:
Rhys Chatham,
Paolo Iocca (Blake/e/e/e, ex Franklin Delano),
Marcella Riccardi (Blake/e/e/e, ex Franklin Delano),
Egle Sommacal (ex Massimo Volume)
Checco Giampaoli (Sur, Quartetto Klez)
Michele Monti (Duecento al Secondo, Società del Caveau)

Basso:
Olivier Manchion (Permanent Fatal Error, Faust, ex-Ulan Bator, Damo Suzuki Network)

Batteria:
Angelo “Gelo” Casarrubia (Duecento al Secondo, Narcotics, Società del Caveau)

porte h21,30. ingresso 12 (10 in mailing)

lunedì, marzo 24, 2008


a giudicare da serate come quella di ieri gli anni 90 non sono stati poi così male. un vero delirio, file interminabili, sold out senza blackout.
il bronson era già colmo prima di mezzanotte mentre gli stoned machine aprivano le danze e si sceglievano i numeri per il ceralacca in versione analogica. a memoria direi non casuali l'11, il 69 e il 113.
humpty dumpty osservava dal muretto e in pista non c'è stata pietà. per il resto vi rimando tutti alla sezione commenti. non chiedetemi quando sarà la prossima.

giovedì, marzo 20, 2008

la rubrica di valentina #17

grazie vale:

Le ipotesi che erano state fatte riguardo la sparizione del ceralacca box, contente i messaggi creati dagli esuberanti avventori della festa anni ’90 natalizia, spaziavano dal furto per mano di un fanatico degli anni ’80 col desiderio di boicottare la celebrazione del decennio successivo, allo scherzetto di alieni impertinenti dalle sembianze di mucche/cactus entrati molto probabilmente dalla porta invisibile per fumatori (pare infatti che gli alieni mucche/cactus fumino come turchi).
In realtà il famoso box, con le sembianze di una scatola contenente un decanter, era sempre rimasto lì buono buono, nei pressi del bar, anche se il ritrovamento è avvenuto misteriosamente solo qualche giorno fa, come se qualche burlone l’avesse rimessa al suo posto per ricordarci che una nuova festa anni ’90 è alle porte. All’apparenza innocua, dopo l’apertura la scatola si è rivelata un vaso di Pandora di deliri natalizi. Dalle sempreverdi dichiarazioni d’amore, più o meno classiche, come da 7 a 30: quando ti vedo dentro me si accende la passione o io non vita senza te, ad altri tipi di dichiarazioni, come da 25: ciao. limoniamo dopo che ho finito con gli altri? parecchie dichiarazioni da censurare, semplici curiosità, come te lo sai se nel brodo ci va anche il cappone? o auto celebrazioni, come mi sento dio a volte 33582xxxxx, addirittura enigmatiche addizioni 1 + 3. All’unanimità abbiamo deciso di eleggere come miglior messaggio quello scritto dal 474 ci vediamo al Peach Pit, perché una frase più anni ’90 di questa non poteva venire in mente a nessuno! E personalmente trovo adorabile il ritrattino stilizzato della Len natalizia con chupa chups e piccole corna da renna (grazie alla Benny che ha riconosciuto la Len dal chupa chups).


Ceralacca a parte, ecco che una festa comandata si avvicina e noi profani al suo posto abbiamo deciso ancora una volta di celebrare un decennio apparentemente caratterizzato dall’assenza di gusto estetico, anni senza etichette, a cui si può pensare per mezz’ora senza farsi venire in mente niente: gli anni ’90. Anni in cui ancora regnava la Dea TV, anche se dentro magari c’erano tante piccole lolita che ballavano “please don’t go”, in cui si provava ancora ad ascoltare la radio... e alzi la mano chi, adolescente all’epoca, non ha mai registrato una cassetta di pezzi che passavano, mixando in maniera disastrosa i brani con improbabili commenti dei vocalist.
Una festa a cui nessuno potrà dirti cosa vuoi saperne tu che non c’eri neanche, perché negli anni ’90 c’eravamo TUTTI e ognuno se li è vissuti a modo suo, perché anni ’90 sono grunge, brit pop, Beverly Hills, boybands, musica dance trash, emo, punk-rock americano che fa molto skaters, mai dire goal, sono il rigolò, le magliette dell’adidas, ballare autistici in un angolo muovendo avanti e indietro la testa e le spalle, ma rigorosamente tenendo le mani in tasca, oppure sono ordinare un max che un secondo dopo la tua vicina, che comincia a dimenarsi come una forsennata sulle note di Corona, riverserà sul pavimento grazie ad una gomitata.
La morale è che gli anni ’90 sono un po’ quello che vuoi e per una sera puoi ricordarteli come ti pare, rivivere i ricordi, colmare i vuoti, guardarli con altri occhi, o magari scoprire di aver lasciato il cuore là o addirittura imparare qualcosa di nuovo. Pronti?

...I WANT YOU! FOR THE ‘90’s PARTY... e chi non viene è una pantegana!
Valentina

ps di chris: la festa anni '90 è domenica 23 marzo. live: stoned machine.
dj set: vins len chris trinity sirol cecca (che compie gli anni) diego kekko morphine pullo e la vale. 5easy pieces. ingresso gratuito entro le 23. poi 5 euro

sabato 22 marzo indie electro sessions con chris len sirol trinity e pullo.
live: black fanfare. ingresso gratuito entro le 23. poi 5 euro

lunedì, marzo 17, 2008

avant doom drone sludge night

martedì 18 marzo
porte h21. inizio concerti puntuale h21,30
ingresso 12 (10 in mailing)

dead meadow (usa)
indie psychedelic shoegaze

OvO (ita)
black metal sludge and love

moha! (nor)
avant black drone

IMPERDIBILE
dj set: kekko)))))

in questo momento sto ascoltando castanets:
la quiete prima della tempesta

sabato, marzo 15, 2008

offlaga disco pax


sabato 15 marzo
OFFLAGA DISCO PAX
(indie shoegaze - ita)
presentano bachelite (il nuovo album)
porte h21,30. ingresso 8

a seguire indie electro sessions
chris vins trinity len
ingresso 5

giovedì, marzo 13, 2008

the chesterfield kings


riprendo da dove nei giorni scorsi avevo lasciato la storia dei chestefield kings per presentarvi in modo compiuto l'evento di domani sera
(venerdì 14 marzo a scanso di equivoci).
come è già successo altre volte in questi anni anche questo diventa un momento e un concerto che per quel che mi riguarda ha un sapore particolare.
io come tutti gli amanti del rock'n'roll romagnoli, nella seconda metà degli anni '80 ho vissuto direttamente il fascino del garage e della psichedelia. allora la meta era verso sud, verso lo slego prima e il velvet poi. si andava per miracle workers, lyres, thee hypnotics, creeps, fuzztones, celibate rifles e quelli con qualche anno più di me ne ricorderanno certamente altri. nel 1989 acquistai the chesterfield kings night of the living eyes che nella facciata A raccoglie le registrazioni dal 79 all'83 e nel lato B un live al peppermint lounge (NY '83). ecco, domani sera spero ancora una volta di rivedere il bronson testimone di un incrocio generazionale, segnare un'altra tappa nella storia del rock'n'roll.




venerdì 14 marzo
the chesterfield kings (garage r'n'r - usa)
guest: the narcotics ( garage sixties - presentazione album)
porte h21,30. ingresso 15

a seguire *garage rock'n'roll party* con momo e princi
ingresso 5
***

seconda parte

Il tanto sospirato esordio a 33 giri, “Here Are The Chesterfield Kings “, appare sul finire del 1982 e si tratta di un lavoro composto interamente da cover dei ‘60s. A partire dal 1984 i Chesterfield Kings decidono di comporre anche brani propri e cominciano col singolo “She Told Me Lies”, cui farà seguito un anno dopo il secondo grande album “Stop”.
Il tempo passa e la band intraprende un’inaspettata svolta musicale, vagamente simile alle prime cose di Alice Cooper e New York Dolls, che si concretizza con l’uscita degli album “Don’t Open Till Doomsday” e “The Berlin Wall Of Sound”, rispettivamente del 1987 e 1989.
I primi anni ’90 vedono la band intenta a esplorare territori musicali più acustici e blues con l’album “ Drunk On Muddy Water” (1990), cui fa seguito “Let’s Get Stoned” (1994), definito il miglior album degli Stones che Mick Jagger e Keith Richards non hanno mai registrato… La band pubblica inoltre un album interamente surf ,“Surfin’Rampage”(’97), e un altro nuovamente composto da 60’s cover, “Where the Action Is” (’99).
Successivamente, nel 2000, Greg Prevost e Andy Babiuk coronano un sogno di sempre producendo il film “Where is The Chesterfield King?”, una commedia nella vena stilistica del Monkees Show, A Hard Day’s Night e Batman, il quale diventa immediatamente un vero e proprio cult-movie.
I Chesterfield Kings hanno collaborato con grandi leggende del rock come Bo Diddley, Johnny Thunders, Jorma Kaukonen, Dee Dee Ramone, Stiv Bators e Little “Sopranos” Steven. Quest’ultimo ha prodotto gli ultimi due lavori della band, “The Mindbending Sound of The Chesterfield Kings” (2006) e “Psychedelic Sunrise” da poco pubblicato in Europa, un disco presentato nelle note di copertina niente meno che da Andrew Loog Oldham (manager storico degli Stones) e composto da brani fantastici che rappresentano un compendio del Chesterfield Kings-sound: garage-punk, psichedelia, R&B e beat al massimo splendore. Da ricordare inoltre il tour sold-out negli Stati Uniti insieme ai New York Dolls del 2007, e nello stesso anno le quattro ‘”nfuocate” date italiane, dopo un’assenza di una dozzina d’anni dai nostri palchi.
La partnership che dura da oltre 25 anni tra Greg Prevost e Andy Babiuk, fatta di una dozzina di album, innumerevoli singoli e memorabili esibizioni live, sta a ricordarci l’immortale valore di certa musica. Il loro ruolo all’interno della musica rock è fondamentale e costruttivo. Se non ci fossero gruppi come i Chesterfield Kings, infatti, gran parte del patrimonio musicale degli anni ’60 sarebbe stato dimenticato.

martedì, marzo 11, 2008

in questi giorni la temperatura si è alzata decisamente, ma questo grigio_pioggia spegne un po' gli entusiasmi. in realtà continuo a dedicarmi senza pause ai prossimi concerti e le sorprese sembrano non esaurirsi più, mentre nel frattempo anche all'hana bi sono iniziati i lavori di manutenzione e sviluppo. coming soon.

di venerdì si è già detto e lì sì che le temperature raggiungeranno livelli di soglia. the chesterfield kings gente.

quindi passo al sabato (15marzo) quando gli offlaga disco pax arriveranno al bronson per presentare il nuovissimo album bachelite.
personalmente non l'ho ancora ascoltato perchè a quanto pare i promo tardano ad arrivare, ma il brano ventrale che è possibile ascoltare sul loro myspace non fa altro che confermare le ottime impressioni che avevo avuto durante la presentazione di alcuni nuovi pezzi all'hana bi.



la storia degli offlaga la conosciete tutti e fa più o meno così

Il collettivo Offlaga Disco Pax, composto da Enrico Fontanelli, Daniele Carretti e Max Collini, ha esordito sul mercato discografico tre anni fa con il pluripremiato “Socialismo Tascabile”, disco che è stato il piccolo/grande caso della discografia indipendente italiana nel biennio 2005/2006 con le sue ottomila copie vendute e un tour infinito di quasi 160 concerti in venti mesi in tutta Italia. e molti i riconoscimenti ottenuti: Premio Ciampi per il miglior disco d’esordio, Premio “Fuori dal Mucchio” sempre come migliore esordio.

Il video di “Robespierre” ha vinto il premio Fandango come miglior Video Indipendente e il Premio Video Italiano come miglior video assoluto del 2005. Dopo la pubblicazione anche in doppio vinile di Socialismo Tascabile grazie alla bolognese Unhip records (ottobre 2006)





Il trio si caratterizza per sonorità che uniscono l’elettronica analogica a basso e chitarre, sonorità accompagnate da testi in italiano declamati anziché cantati in modo classico. Narrazioni vere o verosimili dall’ambientazione molto identitaria, sia dal punto di vista territoriale che ideologico. La formula, semplice quanto peculiare, ha inaspettatamente portato a una rapida affermazione del gruppo sulla scena non solo indipendente.

Ora è la volta di “Bachelite”, un secondo album decisamente molto atteso. Il disco è uscito nei negozi l’otto febbraio e il tour di presentazione comincia da subito.

il singolo scelto come apripista della nuova avventura: “Ventrale”, appunto.
Il brano è dedicato agli eroismi di Vladimir Yashchenko, l’atleta sovietico che trenta anni fa a Milano realizzò uno stratosferico record del mondo del salto in alto.

l'ingresso, in accordo con band e management, è di soli 8euro.

domenica, marzo 09, 2008

il commento che ho sentito ripetere incessantemente ieri notte è stato:
bisognerebbe farla più spesso la festa della donna...
effettivamente è stata una serata perfetta, a partire dall'azzeccatissimo live dei tunng.

ma da questi parti siamo costretti a guardare sempre avanti e dopo la parentesi calcetto di questa sera...
sì il team bronson in trasferta a bologna contro l'estragon per la rivincita di una sconfitta di oltre un anno fa che brucia ancora. per chi fosse interessato si giocherà dalle 18,30 ai campi del dopolavoro ferroviario in via serlio.

e poi si entra dritti nella prossima settimana e protagonisti saranno i chesterfield kings (venerdì) e gli offlaga disco pax (sabato)

con l'arrivo dei kings un altro pezzetto di storia del rock'n'roll passa dal bronson.
e già che ci sono vi rinfresco la memoria con immagini di repertorio e alcune note biografiche.



Verso la fine degli anni ’70, quando la maggior parte delle band cercavano di cavalcare l’onda della new wave, a Rochester, a 300 miglia da New York, il cantante e chitarrista Greg Prevost, dopo un primissimo periodo punk, decide di passare all’azione e di formare un gruppo completamente dedicato al culto degli anni ’60: i Chesterfield Kings.
L’intenzione è di creare un’esplosiva miscela di Chocolate Watchband, Byrds e Rolling Stones del primo periodo. Queste le coordinate di base. Ma lo spirito con cui viene realmente condotta l’operazione è quello punk delle decine e decine di oscure formazioni minori degli anni ’60 ispirate a questi grandi gruppi-faro, spirito che rivive nuovamente nei tardi ’70. Così, reclutati alcuni membri a una fiera di dischi dell’usato (tra i quali Andy Babiuk, tuttora bassista della band), assicuratosi di avere a che fare con gente disinteressatamente appassionata di sixties punk, Greg incide il primo singolo nel 1979 per la propria etichetta personale Living Eye: I Ain’t No Miracle Worker. Circa un paio d’anni dopo segue la partecipazione con un brano alla compilation “Battle of the Garage” su Bomp Records del leggendario Greg Shaw. Si succedono quindi le prime apparizioni live al Peppermint Lounge di New York City, grazie alle quali la band comincia ad attrarre l’attenzione dei giornalisti, addetti ai lavori e ad educare le nuove generazioni di punk e garage rockers.

fine prima parte.

mercoledì, marzo 05, 2008

a gift for girls

in questa settimana di pausa per quello che riguarda i concerti mi sono rilassato sul divano con la champions league. un milan al capolinea e una grande roma.
sabato (8 marzo) si riparte con la festa delle donne e si è deciso di omaggiarle tutte con il live dei tunng e con pullo come ospite alle indie electro sessions.
omaggio donna tutta la notte quindi, e per i maschietti ingresso 10 al concerto e 5 poi. porte h21,30



prossima settimana un altro doppio appuntamento venerdì sabato di quelli da non "bucare" assolutamente.
venerdì (14 marzo) all'insegna del rock'n'roll con lo straordinario ritorno degli indimenticabili chesterfield kings supportati dagli scalpitanti narcotics mentre momo e la princi sarano in consolle.



sabato (15 marzo) arriveranno gli offlaga disco pax per la prima volta al bronson e presenteranno il loro attessissimo e celebratissimo nuovo album: bachelite.


già che ci sono vi invito a tenere d'occhio il calendario qui a fianco che si arricchisce di sempre nuovi appuntamenti. a hawk and a hacksaw ad esempio, che sono in decisa e rapida ascesa visto che sono stati scelti come supporto ufficiale al tour europeo dei portishead.

lunedì, marzo 03, 2008

professione reporter

proprio gradevole il doppio appuntamento venerdì sabato appena trascorso.
di venerdì si è già scritto molto nei commenti. a quanto mi dicono ottimi i canadians in apertura: io sono arrivato alla fine del loro set. girls in hawaii poi, hanno rispettato le attese seppur con una partenza un po' freddina per la loro prima data in italia, ma un folto pubblico li ha "scaldati" in fretta e da lì è stato un crescendo di melodie e sudore. a giudicare dalla produzione che si portavano appresso è facile immaginarli su palchi ben più grandi e prestigiosi, ma spero in un'altra tappa al bronson prima del grande salto. a differenza della maggior parte degli astanti, i ragazzi belgi sono rimasti in pista con noi fino alla fine, godendosi appieno lo splendido set dei pullen che dopo aver preso le misure hanno costretto i pochi sopravvissuti ad una vera e propria maratona di ballo.

art brut by zonda

preludio ideale ad un sabato affollatissimo anche se onestamente mi aspettavo più affluenza per l'arrivo degli art brut. gli art brut sono cresciuti tantissimo dall'ultima volta all'hana bi senza perdere una briciola del loro appeal scanzonato. ora mi ricordano un mix tra gli amati gluecifer e i soliti fall. pubblico adulto lontano dai clamori dell'nme. la serata è proseguita con le indie electro sessions e il delirio solito dei sabati indimenticabili, con gli art brut a godersi appieno i piaceri della notte tra bancone backstage parcheggi e cambuse (?!). a tal proposito credo che il prossimo tour vedrà un nuovo batterista in line up visto che le ossa e i resti di quello attuale sono stati rinvenuti nel parcheggio alle prime luci dell'alba. attendiamo il parere del coroner.
a dirla tutta è stato trovato anche un paio di occhiali nel bagno del personale...

art brut set list by zonda

una settimana di meritato riposo, nella quale ci dedicheremo all'hana bi, e si riparte sabato prossimo con la festa della donna e il concerto dei tunng. unendo le due cose abbiamo deciso che sarà omaggio donna tutta la notte.
sì, anche per il concerto.

tunng