mercoledì, novembre 28, 2007

wild billy childish

ho approfittato di questo inizio settimana per introdurvi ai concerti di john vanderslice e mono, per riservare uno spazio adeguato al vero grande evento di fine mese: il r'n'r party di venerdì (30 novembre) quando al bronson arriverà il padrino del lo-fi sporco e maledetto: Billy Childish e i suoi Musicians of the British Empire. e credetemi, questo è un evento.




I am self taught.
I do not like fashion culture.
I do not hate anyone.

In occasione della pubblicazione del nuovo album Christmas 1979, arriva per una manciata di date in Italia Billy Childish, vero personaggio di culto, forte di uno stuolo di aficionados in Europa, America e Giappone. Nato a Chatham, Kent (Inghilterra del sud) nel 1959 Billy è da considerarsi tra gli autori più prolifici del suo tempo. In trent'anni di attività il nostro ha realizzato qualcosa come 70 album indipendenti (a suo nome o con formazioni quali Headcoats, Headcoatees, The Mighty Caesars, Black Hands, Buff Medways), 30 raccolte di poesie e circa 1000 dipinti. Considerato da più parti come l’apostolo del rock’n’roll e della roots music in genere, Billy ha associato il suo nome a realtà storiche della discografia americana, pensiamo unicamente a Sub Pop (Kurt Cobain dei Nirvana era un suo grande estimatore), Sympathy For The Record Industry (la label che ha scoperto i White Stripes, che – guarda caso – adorano l’inglese “terribile”) e Crypt (Jon Spencer, altra figura che attitudinalmente deve molto al nostro) venendo fuori con un originale ibrido di cantautorato, garage e rock’n’roll primordiale, aderendo sempre alla “poetica” della bassa fedeltà. altri ammiratori dichiarati i REM e PJ HARVEY. Rientrato prepotentemente nei circoli indipendenti con Punk Rock At The British Legion Hall (su Damaged Goods), accreditato ai Musicians Of The British Empire (la formazione che lo accompagna ufficialmente in tour), Billy licenzia proprio a ridosso delle festività natalizie un album a tema, reinterpretando con il suo piglio “disturbato” evergreen quali Santa Claus, Christmas Lights e Mistletoe. E giusto per rendere ancora più appetitosa la portata, due brani a sorpresa quali A Quick One degli Who e Comanche del chitarrista surf Link Wray (quello che tanto ama Tarantino) con testi rigorosamente rivoluzionati. Billy Childish non è unicamente il musicista dissennato, l’anti-eroe della sei corde, ma anche l’uomo che attraverso le sue opere ha potuto fornire ritratti, forme e rime lontane anni luce dall’accademia.



Uno dei party più selvaggi dell’anno, che vedrà ancora una volta salire in consolle la coppia momo&gelo.

Kinks, Troggs, Pretty Things Electric Prunes Count Five Cynics Morlocks Elvis Chuck Berry Tom Waits, Sonics, Miracle Workers, Dead Boys, Damned ...


porte h21,30. ingresso 13.


dopo il concerto la serata continua: ingresso 5





lunedì, novembre 26, 2007

memorie dal futuro

quella scorsa è stata una settimana importante con gowns nina nastasia jim white e john doe.
e se i gowns sono il futuro e nina e jim la splendida attualità, con john doe abbiamo assaggiato la storia. il punk, il folk, l'attitudine di una leggenda con i piedi ben saldi a terra. e sono rimasto deluso da un bronson troppo modesto al suo cospetto. peccato.
poi le indie electro sessions sono state tra le migliori della stagione: sirol sempre più a suo agio, e len e trinity vere signore della notte.

ora qualche giorno per rifiatare, ma poi si riparte alla grande (giovedì 29 novembre) con una delle band che amiamo di più da queste parti. i mono con il loro post rock epico e morriconiano, perfetti come solo i giapponesi sanno essere. ad aprire i cesenati 64 slices of american cheese per la prima volta con bronson produzioni.
in consolle kekk(o))) . porte h21,30. ingresso 10 (8 in mailing)



Throughout their six-year career, MONO has ascended consistently in both popularity and critical acclaim, with record sales and live show attendance corresponding. Successfully translating their powerful and violently beautiful live performances on record is no easy feat. Despite their albums' masterful subtleties and majestic walls of noise, the consensus had remained that their transcendent live show were simply insurmountable. All of this has changed with the release of their terrifyingly beautiful new album, You Are There.

DISCOGRAPHY
"Gone" CD/3xLP - Temporary Residence Limited 2007
With World's End Girlfriend: "Palmless Prayer/Mass Murder Refrain" CD/2xLP - Temporary Residence Limited 2006
"You Are There" CD/2xLP - Temporary Residence Limited 2006
Split LP w/ Pelican - Temporary Residence Limited / Hydra Head Industries 2005
"Walking Cloud And Deep Red Sky, Flag Fluttered And The Sun Shined" CD/2xLP - Temporary Residence Limited 2004
"New York Soundtracks" LP - Temporary Residence Limited 2004
"One Step More And You Die" LP - Temporary Residence Limited 2004
"Under The Pipal Tree" CD - Tzadik 2001
"Hey, You." CDEP - Forty-4 Records 2000

MP3S
"The Flames Beyond The Cold Mountain" from "You Are There" CD/2xLP
"Halcyon (Beautiful Days)" from "Walking Cloud And Deep Red Sky, Flag Fluttered And The Sun Shined" CD/2xLP

tra ieri e oggi ho ascoltato:
swearing at motorists - last night becomes this morning
william elliott whitmore - hyms for the hopeless
joanna newsom - the milk eyed mender
leonard cohen - i'm your man
lento - earthen
nina nastasia & jim white - you follow me

domenica, novembre 25, 2007





john vanderslice
sabato 1 dicembre.
porte h21,30. inizio concerto h22,30
a seguire indie electro sessions
ingresso 5 tutta la sera

giovedì, novembre 22, 2007

meet john doe

ho sempre preferito il punk americano a quello inglese, e questo è un fatto.
venni in contatto con it's alive (1979) dei ramones (ad oggi il più bel live di tutti i tempi) nel lontanissimo 83/84 grazie ad un vicino di casa di qualche anno più grande, e da lì fu una strada senza ritorno. ma questa è un'altra storia.
qualche anno più tardi scoprii gli X e los angeles fu un inno della mia adolescenza seppur non ne capissi una parola.

ma quel mix di punk e rock'n'roll, e i contrappunti tra la voce di exene cervenka e john doe mi avrebbe avuto per sempre.
ora, vent'anni dopo, a 54anni, john doe arriva in italia, anche al bronson.
ammetto di essere emozionato.
perchè quando si parla di lui al suo nome viene sempre associata la frase :
a punk rock legend. ci sono film, documentari, libri, fanzine, riviste a testimoniarne le gesta ed alimentarne il mito.


dai tempi degli X ne è passata di acqua sotto i ponti e john doe non si è certo perso per strada, anzi.
solo un paio di settimane fa si esibiva a new york in occasione del party di presentazione di "i'm not there" (è nella colonna sonora con due brani prestando la voce a cristian bale per I Dreamed I Saw St. Augustine) assieme a: calexico, yo la tengo, my morning jacket, mark lanegan, lee ranaldo, al kooper, j. mascis ...
e avrei voluto essere lì.



nel frattempo ha suonato con i flesh eaters di tito larriva e i blasters dei fratelli alvin, ha fatto l'attore (boogie nights, great balls of fire tra gli altri) e licenziato ben 7 dischi solisti di puro rock'n'roll folk americano.
l'ultimo, "a year in wilderness" è un capolavoro di folk roots intriso di punk e attitudine, dusty road poetry, dove il controcanto femminile è ancora un marchio di fabbrica (Kathleen Edwards, Jill Sobule, and Aimee Mann).


lui lo descrive così:

Sometimes it sounded like a Replacements', then a Velvet Underground record, then Blonde On Blonde...twelve-strings, six-strings, electrics, upright bass, big kick drums, pianos, organs, slides, floating & screaming voices. These may be the darkest moments recounted but you have to look inside to hear that, and in there is some of what happens during a year in the wilderness.
-John Doe, 2007

ma poi come spesso accade sono gli aneddoti a fare la storia, e quando qualche giorno fa ho saputo che per hobby john doe allena una squadra di calcio femminile non ho potuto fare a meno di sorridere e giurare fedeltà eterna.

vorrei che sabato il bronson fosse pieno, colmo e vestito a festa come nelle grandi occasioni, e rendesse omaggio alla leggenda.

martedì, novembre 20, 2007

you follow me

nei giorni scorsi ho chiesto a grammo (strade blu, sea of cortez) se aveva voglia di scrivere una presentazione al concerto di nina nastasia & jim white che si terrà venerdì, per il blog del bronson. credo che fosse la persona più preparata per farlo, e a giudicare dalle parole che seguono, non mi sbagliavo.

C'è stato un momento in cui sembrava facessero tutto le donne. Nel mio stereo, almeno.

C'erano ospiti fissi, come Margo Timmins dei Cowboy Junkies. C'era la meravigliosa Hope Sandoval, dentro e fuori i Mazzy Star. Odetta, vabbè. C'era Lisa Germano, stupenda e inafferrabile. C'era Neko Case, quasi di famiglia date le ascendenze tucsoniane. C'era, in quei mesi, proveniente da tutt'altri lidi, anche Beth Gibbons (insieme a Rustin Man, e un giorno sarebbe il caso di parlare anche dei Talk Talk, di Laughing Stock e di Spirit of Eden). C'era Victoria Williams, che cantava una Betsy Dupree da applausi nel disco dell'allora marito Mark Olson. C'era la Chan Marshall di You are Free.

E poi c'era Nina Nastasia.

Pochi mesi prima Nina Nastasia era stata l'unica persona in 15 anni di onorata professione che avevo intervistato senza ottenere in cambio neppure una risposta. Zero. Non aveva detto niente. Scusandosi ogni volta, imbarazzata. Intervista ovviamente saltata: non c'era niente da scrivere. Erano i tempi di Road to Ruin, se ricordo bene. Prima ancora, The Blackened Air e Dogs avevano suscitato una certa curiosità. I dischi, molto belli. E lei, schiva e riservata. Più elegante che bella. Sempre intenta a muoversi, con le parole come con le canzoni, intorno alla soglia del silenzio.

Soglia del silenzio che sarebbe stata stata sfidata anche in un'altra occasione, un paio d'anni dopo. Al Clandestino, in un concerto annunciato il giorno prima, con Nina buttata in mezzo a un robusto vociare di altra gente in altre faccende affacendata. Alla fine il concerto lo guardavamo in quattro. Io, Dustin O'Halloran, le morose. La chitarra, tanto per gradire, non funzionava neanche bene ed era tutto un feedback. Ora: in una sera così avrebbe perso la pazienza chiunque. Non Nina, che per un'ora ha fatto la sua cosa incurante del feedback, del casino che la circondava, delle persone che andavano al cesso facendole processione davanti, delle risate isteriche di due ragazzine parcheggiate a un metro dal palco. Andava avanti nel suo mondo, nel suo modo. Con una grazia e un'intensità da andare sul palco ad abbracciarla.

Imporsi per sottrazione. Una cosa che fanno solo i grandi.

Intorno alla soglia del silenzio stavolta c'è anche uno della famiglia Dirty Three. Famiglia notoriamente specializzata in strepitosi equilibri sul limitare dell'assenza e di cui – specie dopo il concerto al Masini - non è neppure il caso di parlare. Jim White, signore dei tamburi. Capace di suonare come un nero della Stax dietro il soul (un tantinello pianobaristico) di Cat Power the Greatest, e come un dio dietro chiunque altro.

Con Nina ha fatto anche un disco. Bello. Jim non gioca di sponda, ma rilancia e contrappunta gli accordi morbidi della cantantessa. Spregiudicato, se vogliamo. Ma sempre con una classe da applausi. Nella sera giusta credo possa venire fuori una cosa di finezza e sensibilità rare. Una di quelle cose per cui ha ancora senso declinare il verbo “Folk” all'indicativo presente.

Se fossero passati d'estate, li avremmo presi senza indugi.

Invece passano d'inverno, e vengo a farmi offrire da bere da Chris.




ad aprire la serata saranno nostri ospiti i ronin di bruno dorella (ancora lui!)






domenica, novembre 18, 2007

satisfaction guaranteed

questa sarà un'altra settimana molto intensa dal punto di vista dei concerti.


si parte subito domani (lunedì 19 novembre) con i neils children che approfittano di un day off per ripassare dal bronson. punk wave e capelli cotonati. in consolle pullo. porte ore 21,30. ingresso 7 (5 in mailing)


martedì (20 novembre) invece si ritorna al (teatro) rasi (nobodaddy 2007/08) per una seratina gioiello dove vi abbiamo accorpato i tour di carla bozulich evangelista e gowns/father murphy.
porte h20,30. inizio concerti puntuale h21,30. ingresso 12 (10 in mailing)


carla è stata protagonista di una disavventura (vedi foto) in quel di parigi nei giorni scorsi. ma la ragazza dal vissuto piuttosto turbolento non si è certo lasciata intimidire e i concerti sono tutti confermati. torna a Ravenna dopo l’indimenticato concerto della scorsa stagione al Bronson. Licenziato per la Constellation nel 2006, “Evangelista” è il disco d’esordio solista di questa cantante attiva da quasi una ventina d’anni, dapprima negli Ethyl Meatplow e poi nei Geraldine Fibbers, ed ex moglie di neil cline (wilco) e willie nelson. Evangelista è un viaggio intenso all’interno dell’anima, un disco forte, coinvolgente, capace di creare un’atmosfera come pochi altri saprebbero fare. Lo scenario entro il quale si muove l’interpretazione vocale della Bozulich è allestito da membri di Godspeed You! Black Emperor, Black Ox Orkestar e A silver mt. Zion, che orchestrano, spesso nelle tonalità più scure e sulfuree, nove tracce che non consentono ascolti distratti e distaccati





Red State”, l’album d’esordio sull’etichetta Cardboards Records degli statunitensi Gowns, potrebbe essere considerato uno dei migliori lavori del 2007. La band è il progetto di Ezra Buchla (ex Mae-Shi e figlio di Don, storico inventore dei primi sintetizzatori), Erika Anderson (ex chitarrista degli Amps for Christ) e Corey Fogel, alla batteria, e suona un drone/folk/postrock malato e ipnotico, fatto di scorie elettroniche e melodie in acido più sussurrate che cantate. Con l’obiettivo di sintetizzare, i rispettivi background, che spaziano dal punk anarchico, al grunge (lo dice Ezra Buchla stesso), all’elettronica digitale, i Gowns confezionano questo piccolo gioiello di post/rock folk isolazionista, quanto di più alieno potessero concepire, considerate le band di provenienza.



Gli italiani Father Murphy sono un particolarissimo combo trevigiano dalla creatività allucinata, il pop sghembo e un’attitudine psichedelica.

e poi venerdì nina nastasia jim white e i ronin e sabato john doe.
porca puttana john doe.

venerdì, novembre 16, 2007

la rubrica di valentina #14

e come sempre, quando meno te lo aspetti, arriva la rubrica della vale

In autunno non c’è proprio niente da ridere.

Nichtlustig, che in tedesco significa appunto “niente da ridere”, é anche il titolo della raccolta di vignette di un fumettista dal cognome che sembra un cocktail e la stazza che ricorda vagamente il buon Schwarzenegger, Joscha Sauer , ideatore di un mondo di lemming, yeti, clown e scienziati pazzi, che addobba perfettamente una serata autunnale passata a sfogliare lentamente una vignetta dopo l’altra e osservare l’effetto che fa.



Già, non c’è niente da ridere: la natura si addormenta, i gatti si raggomitolano sulla poltrona e diventano ciccioni, qualcuno va in letargo, mentre gli animali che proprio non riescono a rilassarsi migrano nei paesi caldi. Gli esseri umani rappresentano l’unica specie che in autunno decide di farsi un gran mazzo, dato che prima c’erano le ferie estive e poi arriva il natale (già, girano voci che il natale arriverà anche quest’anno), quindi non c’è tempo da perdere e bisogna mettersi a testa bassa a lavorare. Pare che questo possa comportare dei grossi squilibri. In questi giorni, infatti, è stata avvistata una carovana di automobili, una delle quali governata da un cane bassotto , che si avventurava su e giù per l’appennino tosco emiliano, valicando un passo dopo l’altro, alla ricerca delle spiagge. Il problema è che le spiagge le hanno trovate, lassù, fra le montagne, ma credo che ci sia lo zampino dell’oracolo Azza.



Il cinghiale (Sus scrofa) invece non ha niente da ridere in autunno, perché siamo in piena stagione di caccia. Al contrario godono con lo stomaco pieno quelli che per un bel piatto di tagliatelle condite con il ragù di cinghiale arriverebbero in capo al mondo.



E se il pensiero che “non c’è niente da ridere” vi perseguita, come nelle mattine in cui arrivate in ufficio dopo aver dormito troppo poco (che poi in autunno è sempre e comunque troppo poco), sfidando il freddo e la pioggia, accendete il pc con le mani gelide, non vi va di togliervi la sciarpa e l’unica nuova e-mail ricevuta è una catena che vi informa che per sorridere servono solo 19 muscoli, mentre per corrugare la fronte ben 65, respirate, cestinate l’e-mail e date un’occhiata al calendario di concerti che si prospettano in questi giorni. Vi assicuro che il cielo sembrerà meno grigio. E fidatevi che la terapia più efficace è quella del sabato sera, perché in quel del Bronson, dove si raggiungono temperature estive, potete lasciarvi andare e scatenarvi in pista, rinfrancarvi con un drink e stare bene, perché noi un po’ di spiaggia di Hana Bi ce la portiamo sempre dietro.

jason molina. questa sera

Un Buon Fine Settimana A Tutti

Valentina

mercoledì, novembre 14, 2007

you didn't care

i neils children tornano al bronson approfittando di un giorno off dal tour europeo di supporto ai klaxons che li porta a suonare per le platee che contano.
lunedì 19 novembre.
credo che siano una delle poche band valide di quella new wave of british qualcosa che ogni settimana ci propina la next big thing.
di loro si dice che siano: " l’unione dell’energia vocale dei Creation, della sensibilità punk-pop di Pete Shelley e dei Buzzcocks e del suono avanguardista dei Gang of Four era “Entertainment”...
ingresso 7 (5 in mailing list). dj set: pullo.

martedì, novembre 13, 2007

debut album out now!

e poi sabato 17 novembre sarà la volta degli amycanbe e delle loro atmosfere delicate.
siamo molto onorati del fatto che abbiano scelto il bronson per presentare il loro album d'esordio "being a grown up sure is complicated". abbiamo seguito questa band sin dagli inizi e ora andiamo ad aggiungere un capitolo importante a questa storia. dopo che i ragazzi hanno assaggiato l'emozione di un tour in inghilterra. la voce è quella di francesca amati, e dietro di lei mattia, trinca e paolo.

killer bees il singolo

lunedì, novembre 12, 2007

don't this look like the dark

amo neil young come spero molti di voi, in modo quasi maniacale per quel che mi riguarda.
credo che il neil young della mia generazione sia jason molina con un percorso per certi versi parallelo, che inizia come songs: ohia, prosegue come magnolia electric co. per poi gettare la maschera firmandosi semplicemente jason molina (salvo una parentesi come pyramid electric co.) alternando le composizioni soliste a quelle con i magnolia, i suoi crazy horse , arrivando fino al dvd contenuto nel box sojourner (che mi rimanda all'operazione greendale).
la vera grande differenza con il vecchio neil sta nelle corde vocali e sostituisce il falsetto leggendario con il suo vocione inconfondibile nemmeno se sei al barnum un venerdì sera.

questa foto è stata scattata da john vanderslice

ebbi la fortuna di conoscere jason all'hana bi nel 2005, un ometto sensibile determinato e curioso, dove con i magnolia regalò un live che rimane indelebile nella storia di bronson produzioni. da allora i suoi tour non sono più scesi fino all'italia a causa dellla solita scarsa consistenza del mercato italiano e delle agenzie di booking troppo impegnate ad inseguire l'hype del momento sia esso indie pop o nu rave, come i magazines del resto. un po' come per handsome family insomma.
perchè voi tutti avrete gli hard disk belli carichi, ma se amate la musica dovreste comprare i dischi. questi dischi. o quelli che amate appunto.

quando ho ascoltato il suo primo lavoro solista let me go let me go let me go (uscito in vinile con cd allegato per la solita secretly canadian) , non ho potuto fare a meno di immaginarlo solo nel buio del suo garage a registrarsi e imprigionare i propri demoni su nastro magnetico, senza dimenticare di lasciare il motore dell'auto acceso per rendere l'aria ancora più pesante.

e così dopo che i miei ambasciatori hanno portato i saluti all'atp, siamo finalmente riusciti ad agganciarlo. e sarà solo e tutto per noi venerdì 16 novembre.
questo venerdì per capirci.


ad aprire un duo che amo particolarmente, i bachi da pietra, contattati appositamente: ci tengo che sia una serata tra amici e di qualità sopraffina.
in consolle diego.

una serata all'insegna dello stare male insieme. accorrete numerosi.
non ve ne pentirete.

sabato, novembre 10, 2007

non è solo rock'n'roll

è stato un grande onore per me avere al bronson in questi giorni la splendida handsome family e i cynics.
brett e rennie sparks sono persone squisite, grandi musicisti e ottimi narratori.
mentre potremmo definire gregg kostelich il padrino del power pop.
lo ripeto , ci tornerò sopra perchè ne vale ancora la pena.

oggi è di scena il rock'n'roll locale con i concerti di buattitime e pitch che presentano il nuovo album "a violent dinner".
in consolle chris trinity len pullo e sirol.
porte ore 21,30. inizio concerti alle 22,00 e ingresso 5 euro.



venerdì, novembre 09, 2007

your great journey

la settimana dei concerti è partita alla grande. i cynics ancora una volta hanno fatto valere tutta la loro classe. ora non c'è tempo , ma ci tornerò sopra.
questa sera per la prima volta in italia arrivano al bronson gli handsome family da albuquerque, new mexico.
mr crown mi ha preceduto di un giorno e ne parla nell'ultimo post dei suoi crownicles. un viaggio senza ritorno dell'america di frontiera, amore e morte.
a supporto il folk di corrina repp da portland, oregon.
prodotta da mark kozelek per caldo verde. garanzia di qualità.
ai piatti mr.blank. porte ore 21,30. ingresso 12 (10 in mailing list) .
imperdibile ancora una volta.


mercoledì, novembre 07, 2007

here we are

giovedì 8 novembre arrivano i cynics al bronson.

direttamente dai mitici anni 80 del garage rock'n'roll, hanno infiammato i palchi di mezzo mondo con gente del calibro di fuzztones miracle workers lyres, pubblicando tutti i loro dischi per la mitica get hip. e così dopo bellrays, beasts of bourbon e gallon drunk sarà il turno dei cynics di riportarci nel sudicio mondo del fuzzed sixties punk'n'roll



in consolle gelo e momo
sapranno creare il giusto mood per farvi muovere un po' il culo

porte h21,30. ingresso 12 (10 in mailing list)

lunedì, novembre 05, 2007

update

la stagione del bronson è iniziata. nel migliore dei modi direi. ritmi serrati e grandi concerti. (gallon drunk arbouretum moha! i miei preferiti per ora) giusto perchè è divertente giocare con le top list. qui di seguito un aggiornamento completo (o quasi) dei prossimi due mesi, e direi che ce n'è per tutti i gusti e per divertirci tutti.
scusate un paio di commenti personali che non ho saputo omettere.



si riparte subito alla grande con cynics ed handsome family giovedì e venerdì

giovedì 8 novembre
cynics (garage - usa)
another r'n'r party
dj set momo e gelo
porte h21,30.
ingresso 12 (10 in mailing list)

venerdì 9 novembre
handsome family (folk - usa)
per la prima volta in italia
guest: corrina repp (folk - usa)
prodotta da mark kozelek per caldo verde
ingresso 12 (10 in mailing list)
dj guest: blank


sabato 10 novembre
buattitime (electro brit - uk)
guest: pitch (indie wave - ita)
presentazione nuovo album
dj guest: sirol – pullo
ingresso 5

venerdì 16 novembre
jason molina (solo) folk - usa
guest: bachi da pietra (noir - ita)
mamma mia che serata
dj set: diego
ingresso 12

sabato 17 novembre
amycanbe (indie - ita)
presentazione album
guest: pullo
ingresso 5

last minute
lunedì 19 novembre
neils children (punk wave - uk)
dj set: pullo


martedì 20 novembre
nobodaddy c/o teatro rasi

gowns (post rock e sperimentazione - usa)
carla bozulich (alternative punk experimental - usa)
father murphy (psichedelia - ita)
ingresso 12 (10 in mailing list)
prevendite sul circuito vivaticket
dj set: kekko

venerdì 23 novembre
nina nastasia & jim white (dirty three)
guest: ronin (folk - ita)
e questa?! che serata è questa?

sab 24 nov
john doe (folk - los angeles)
sì, proprio lui. quello degli X
guest: dead rock west (folk - usa)
e qui si fa la storia

giovedì 29 novembre
mono (post rock - jap)
guest: 64 slices of american cheese (folk strumentale – ita)

venerdì 30 novembre
billy childish & The Musicians of the British Empire
(dirty sixties rnr - uk)
dj set: momo e gelo
another rock'n'roll party

sabato 1 dicembre
john vanderslice trio (indie folk - usa)

venerdì 7 dicembre
settlefish (indie - ita)
guest: don turbolento (indie punk funk - ita)
dj set: art - ober - pullo – len


sabato 8 dicembre
BRETT ANDERSON (ex suede)
Acoustic duo
Ingresso 16.
Consigliata la prevendita
www.greenticket.it

martedì 11 dicembre
stars of the lid (ambient drone minimal - usa)
guest: blind cave salamander
( Featuring Paul Beauchamp and Fabrizio Modonese Palumbo of Larsen, XXL, and ( r ) with Marco Milanesio and Julia Kent of Antony and The Johnsons)

sabato 15 dicembre
parts and labor (jagjaguwar – usa)

venerdì 21 dicembre
cobra killer (electro – berlin)
dj set : trinity

sabato 22 dicembre
plastiscines (rnr – fra)

sabato 29 dicembre
slagsmalsklubben (elettronica – swe)
guest: calcutta bubbles ?!?!?

porte h21,30
inizio concerti h22,00
noi continueremo a cercare di essere puntuali per tutta la stagione.
questa cosa di anticipare il tutto sta funzionando.


venerdì, novembre 02, 2007

roots and crowns

domani (sabato 3 novembre) sarà un'altra grande serata per il bronson.
per l'occasione mi sono dilettato ad accorpare i tour di califone e arbouretum/beach house ed ottenere un quasi festival con tre delle band che hanno monopolizzato maggiormente il mio lettore negli ultimi mesi. come spesso accade si ruota attorno al folk e alle sue derive avant, post e cinematiche.
le porte apriranno rigorosamente alle 21 e i concerti inizieranno alle 21,30. ingresso 12 euro.
a seguire indie electro sessions con chris vins len trinity e special guest kekko. ingresso 5 euro.

Roots and Crowns, finito nella prestigiosa classifica di Pitchfork e sorta di compendio dell'arte dei Califone, nostalgico e rabbioso, legato alla tradizione ma sottilmente innovativo; tra i brani spicca "The Orchids", brano degli Psichic Tv che la voce di Rutili rende dolce e romantico fino alle lacrime.

Arbouretum è il notevole progetto di Dave Heumann, da Baltimora. Dopo avere passato gli ultimi anni a suonare con gente del calibro di Bonnie Prince Billy, Anomoanon, Cass Mc Combs e Dave Pajo/Papa M, Dave Heumann ha finalmente deciso di mettere su il suo progetto personale (coadiuvato da membri dei vari gruppi citati) e l'ottima Thrill Jockey non se lo è lasciato sfuggire. tra will oldham , i grateful dead e i crazy horse.

i beach house lasciano semplicemente fluire le proprie canzoni senza forzarle, creando un mondo onirico di organo, chitarra slide, riverberi, armonia, stratificazioni, echi. E l’esordio omonimo su Carpark del 2006 è arrivato anche in Europa distribuito da Bella Union.