il prossimo sarà il primo grande fine settimana di questo 2009.
venerdì 30 infatti arrivano al bronson i riformati
helmet di page hamilton.
dopo melvins e don caballero è un po' l'ultimo capitolo di una trilogia.
ma per quel che mi riguarda rappresentano molto di più.
gli helmet nel periodo '90/94 sono di certo stati il mio principale punto di riferimento, la mia band favorita, quella che indiscutibilmente e definitivamente ha cambiato il percorso della cosiddetta musica pesante. chitarre taglienti, bassi profondi, ritmiche sincopate e sfuriate noise che poi più nulla è stato come prima. chi c'era all'epoca sa esattamente cosa intendo. e chi non c'era avrà sicuramente modo di capire dove tutto ebbe inizio.
le prevendite vanno a gonfie vele, sicuramente ci sarà disponibilità di biglietti anche la sera stessa, ma il consiglio rimane quello di affrettarsi. porte h21.
in consolle kekko, ma credo che non resisterò alla tentazione di suonare roba del tipo: quicksand, 16, orange9mm, die116, unsane, surgery, guzzard, hammerhead, burn, sonic youth, inside out.
e poi a ruota sabato 31 arrivano i giant sand.
in tour con la formazione tipo a presentare l'ultimo capolavoro. proVISIONS.
come tutti gli album di gelb&co occorrono tempo e ascolti ripetuti per metabolizzare i nuovi brani, come sempre un po' sfuggenti a prima vista, fino a che non te li trovi strisciare sottopelle che proprio non ne vogliono sapere di uscirne. howe è uno dei grandi compositori di alt folk contemporaneo. talento e sregolatezza nonostante gli ormai cinquant'anni suonati. di casa da queste parti grazie all'enorme lavoro delle strade blu. dopo aver visto i calexico venerdì direi che è l'occasione giusta per godersi l'altra faccia della medaglia e finalmente dare un seguito a quella magica serata all'hana bi un paio di estati orsono, in compagnia di john convertino steve wynn e thoger lund.
bronson produzioni nasce a ravenna e si occupa della gestione di spazi e dell'organizzazione di eventi. adora il folk l'indie il r'n'r i drones l'electro, il post punk e l'underground nelle sue varie forme, l'arte e i percorsi controcorrente.
BRONSON - via cella 50 madonna dell'albero - ravenna
HANA-BI - spiaggia 72 - marina di ravenna
FARGO - vicolo padenna - ravenna centro
TRANSMISSIONS - NOBODADDY - MàNTICA
martedì, gennaio 27, 2009
venerdì, gennaio 23, 2009
!zu cazzo zu!
mercoledì, gennaio 21, 2009
TRANSMISSIONS anno due
dopo mesi di preparativi è con grande orgoglio che siamo in grado di presentare in anteprima il programma della seconda edizione di Transmissions a cura dell'associazione culturale bronson. e mentre l'anno scorso si era trattato di una rassegna divisa in sei appuntamenti quest'anno ci accingiamo a vivere un vero e proprio festival di avventure nella musica contemporanea. 25/28 marzo 2009. si prosegue coraggiosamente sulla via delle manipolazioni delle sperimentazioni delle sottrazioni dei rumori dei silenzi artificiali e naturali.
siamo riusciti a concentrare in quattro giorni ospiti internazionali di primissimo piano: blixa bargeld (leader di einsturzende neubauten) fennesz e ktl (pete rehberg [editions mego] e stephen o'malley (sunn o)))), e li abbiamo accompagnati con il meglio della proposta avant romagnola: punck, orthographe, lorenzo senni/juglandacee, black fanfare, dario neri.
un breve approfondimento, un estratto del comunicato stampa curato dal solito alessandro fogli
. ..Ci voleva Blixa Bargeld, il fondatore degli Einstürzende Neubauten, il teorico del nichilismo noise positivo, talmente post- everything da ripartire solamente dal suono primordiale, la parola, nel suo “Rede Speech”, una performance puramente linguistica, basata sull’emissione, registrazione, iterazione e sovrapposizione di sillabe, parole, frasi e vocalizzi. Un punto di (ri)partenza per il demiurgo dell’avanguardia tedesca, quel “Geniale Dilettanten” che a inizio anni ’80 porta la carica distruttiva del punk ad altezze impensabili. E ci voleva anche Fennesz, il maestro dell’elettronica, colui che da chitarrista punk-rock diventa nel tempo lo sciamano di glitch e manopole, in grado di ammaliare Ryuichi Sakamoto e David Sylvian. Una musica che non si limita a sperimentare concettualmente ma che, durante il suo scorrere, lascia fluire tutta la sua essenza più onirica ed eterea. Dall’underground cittadino emerge Punck (Adriano Zanni) che dimostra le potenzialità di lap-top e field recordings; i suoi esperimenti sui suoni in presa diretta, i video rarefatti, la commistione di tecniche ne hanno fatto un sorvegliato speciale della rivista Wire, prodiga di apprezzamenti anche in occasione dell’uscita del nuovo album, “Piallassa (red desert chronicles)” rigoroso concept sui luoghi che hanno ispirato il Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni. Da prospettive altre parte il lavoro di Dario Neri, studioso di Fisica Acustica che per dimostrare le caratteristiche sonore uniche dei metalli ha dato vita a “Macchine Sonore - Vibrazioni acustiche di strutture metalliche complesse", mentre il progetto Black Fanfare vede il giovanissimo Demetrio Castellucci alle prese con un dj set che si snoda tra sonorità wave estratte da una fusione di computer, voce e strumenti tradizionali. Non nuova a creazioni che risalgono alla matrice matematica del suono, la compagnia di teatro contemporaneo Orthographe riprende con “Fuoco bianco su fuoco nero” il discorso sui dispositivi ottici e le tecniche di proiezione avviato alla Biennale di Venezia di qualche anno fa, installando «un oracolo audio luminoso, un gioco di sinestesia tra luce e suono che mette in scena un concerto come scultura pop, insegna luminosa psichedelica, icona noise». Vedremo poi il giovane Lorenzo Senni, prima in solo con un potente e astratto flusso di computer-music estrema, quindi con il trio di improvvisazione elettroacustica Juglandacee. Infine, dopo tre giorni di ricerca, manipolazioni, sottrazioni sonore, lo spettatore di Transmissions si troverà come se tutti i frammenti ascoltati fino a quel momento si ricomponessero in un unico istante, quando l’esibizione di KTL – Peter Rehberg (Pita) e Stephen O’Malley (Sunn O)))) – unirà noise, computer music e black metal nella presentazione del loro nuovo, quarto album, titolato semplicemente “IV”. Un disco in cui il contrasto sonoro ed emotivo tra il buio e la luce raggiungono una forza inedita e in cui i due musicisti si dividono i compiti al 50%: ammalianti tappeti ambient e manipolazioni elettroniche da parte di Rehberg; giochi di volume, drone di chitarre e algidi riff black metal a cura di O'Malley. Il futuro è ora.
infopoint: fargo cafè via girolamo rossi 17 - 333 2097141
tutti i giorni dalle 18 aperitivo e dj set tematico con ospiti da annunciare
prevendite a partire dal 1 febbraio sul circuito vivaticket.it
siamo riusciti a concentrare in quattro giorni ospiti internazionali di primissimo piano: blixa bargeld (leader di einsturzende neubauten) fennesz e ktl (pete rehberg [editions mego] e stephen o'malley (sunn o)))), e li abbiamo accompagnati con il meglio della proposta avant romagnola: punck, orthographe, lorenzo senni/juglandacee, black fanfare, dario neri.
un breve approfondimento, un estratto del comunicato stampa curato dal solito alessandro fogli
. ..Ci voleva Blixa Bargeld, il fondatore degli Einstürzende Neubauten, il teorico del nichilismo noise positivo, talmente post- everything da ripartire solamente dal suono primordiale, la parola, nel suo “Rede Speech”, una performance puramente linguistica, basata sull’emissione, registrazione, iterazione e sovrapposizione di sillabe, parole, frasi e vocalizzi. Un punto di (ri)partenza per il demiurgo dell’avanguardia tedesca, quel “Geniale Dilettanten” che a inizio anni ’80 porta la carica distruttiva del punk ad altezze impensabili. E ci voleva anche Fennesz, il maestro dell’elettronica, colui che da chitarrista punk-rock diventa nel tempo lo sciamano di glitch e manopole, in grado di ammaliare Ryuichi Sakamoto e David Sylvian. Una musica che non si limita a sperimentare concettualmente ma che, durante il suo scorrere, lascia fluire tutta la sua essenza più onirica ed eterea. Dall’underground cittadino emerge Punck (Adriano Zanni) che dimostra le potenzialità di lap-top e field recordings; i suoi esperimenti sui suoni in presa diretta, i video rarefatti, la commistione di tecniche ne hanno fatto un sorvegliato speciale della rivista Wire, prodiga di apprezzamenti anche in occasione dell’uscita del nuovo album, “Piallassa (red desert chronicles)” rigoroso concept sui luoghi che hanno ispirato il Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni. Da prospettive altre parte il lavoro di Dario Neri, studioso di Fisica Acustica che per dimostrare le caratteristiche sonore uniche dei metalli ha dato vita a “Macchine Sonore - Vibrazioni acustiche di strutture metalliche complesse", mentre il progetto Black Fanfare vede il giovanissimo Demetrio Castellucci alle prese con un dj set che si snoda tra sonorità wave estratte da una fusione di computer, voce e strumenti tradizionali. Non nuova a creazioni che risalgono alla matrice matematica del suono, la compagnia di teatro contemporaneo Orthographe riprende con “Fuoco bianco su fuoco nero” il discorso sui dispositivi ottici e le tecniche di proiezione avviato alla Biennale di Venezia di qualche anno fa, installando «un oracolo audio luminoso, un gioco di sinestesia tra luce e suono che mette in scena un concerto come scultura pop, insegna luminosa psichedelica, icona noise». Vedremo poi il giovane Lorenzo Senni, prima in solo con un potente e astratto flusso di computer-music estrema, quindi con il trio di improvvisazione elettroacustica Juglandacee. Infine, dopo tre giorni di ricerca, manipolazioni, sottrazioni sonore, lo spettatore di Transmissions si troverà come se tutti i frammenti ascoltati fino a quel momento si ricomponessero in un unico istante, quando l’esibizione di KTL – Peter Rehberg (Pita) e Stephen O’Malley (Sunn O)))) – unirà noise, computer music e black metal nella presentazione del loro nuovo, quarto album, titolato semplicemente “IV”. Un disco in cui il contrasto sonoro ed emotivo tra il buio e la luce raggiungono una forza inedita e in cui i due musicisti si dividono i compiti al 50%: ammalianti tappeti ambient e manipolazioni elettroniche da parte di Rehberg; giochi di volume, drone di chitarre e algidi riff black metal a cura di O'Malley. Il futuro è ora.
i luoghi:
Bronson - Teatro Rasi - Galleria Ninapì - Fargo Cafè
il programma provvisorio:
Mercoledì 25 marzo
Nobodaddy/Teatro Rasi – Ore 21
Blixa Bargeld - “Rede Speech”
Giovedì 26 marzo
Galleria Ninapì – Ore 21
Orthographe – “Fuoco bianco su fuoco nero”
Dario Neri – “Macchine Sonore -
Vibrazioni acustiche di strutture metalliche complesse"
Mercoledì 25 marzo
Nobodaddy/Teatro Rasi – Ore 21
Blixa Bargeld - “Rede Speech”
Giovedì 26 marzo
Galleria Ninapì – Ore 21
Orthographe – “Fuoco bianco su fuoco nero”
Dario Neri – “Macchine Sonore -
Vibrazioni acustiche di strutture metalliche complesse"
Venerdì 27 marzo
Galleria Ninapì – Ore 20
Orthographe – “Fuoco bianco su fuoco nero”
Galleria Ninapì – Ore 20
Orthographe – “Fuoco bianco su fuoco nero”
Bronson – Ore 21.30
Punck presenta “Red Desert Chronicles”
Fennesz presenta “Black Sea”
Black Fanfare – Dj set
Fennesz presenta “Black Sea”
Black Fanfare – Dj set
Sabato 28 marzo
Galleria Ninapì – Ore 20
Orthographe – “Fuoco bianco su fuoco nero”
Bronson – Ore 21.30
Lorenzo Senni – Solo electronic set
Juglandacee -
Riccardo Baruzzi (turntable), Enrico Malatesta (percussioni) e Lorenzo Senni (laptop)
KTL presentano “IV”
Stephen O'Malley: Guitar
Peter Rehberg: Computer & Synthesizer
A seguire:
Indie Electro Sessions
Galleria Ninapì – Ore 20
Orthographe – “Fuoco bianco su fuoco nero”
Bronson – Ore 21.30
Lorenzo Senni – Solo electronic set
Juglandacee -
Riccardo Baruzzi (turntable), Enrico Malatesta (percussioni) e Lorenzo Senni (laptop)
KTL presentano “IV”
Stephen O'Malley: Guitar
Peter Rehberg: Computer & Synthesizer
A seguire:
Indie Electro Sessions
infopoint: fargo cafè via girolamo rossi 17 - 333 2097141
tutti i giorni dalle 18 aperitivo e dj set tematico con ospiti da annunciare
prevendite a partire dal 1 febbraio sul circuito vivaticket.it
lunedì, gennaio 19, 2009
sabato ci siamo decisamente divertiti non v'è dubbio, a partire dal live dei clinic fino alla pregevolissima chiusura affidata all'inedito trio ale&grado&pullo mentre tutto attorno la fauna e la flora del bronson scatenavano un delirio assortito nel quale era decisamete divertente perdersi. è stato avvistato anche thomas il barista del fargo e soprattutto una nutrita delegazione dei "nostri" bolognesi preferiti che ci fanno sentire sempre più a casa del solito. troppi per nominarli tutti. col bronson si riparte sabato prossimo (24 gennaio) quando gli zu e i taras bul'ba presenteranno i loro nuovissimi album appena usciti rispettivamente per ipecac "carboniferous" e wallace "secret chimiques". mi aspetto un po' di furia iconoclasta mista a sana post matematica. in consolle rivedremo anche i giovani calcutta bubbles proprio per non farci mancare nulla. nel frattempo ci si incrocerà sicuramente al fargo come del resto già ieri all'aperitivo a dissertare animatamente sul caso kakà e le tre pappine all'inter in attesa del posticipo.
sabato, gennaio 17, 2009
do it now!
questa sera CLINIC. porte h21,30. ingresso 16
intro by pullo ale&grado. a seguire indie electro sessions.
ne approfitto per altri aggiornamenti:
sabato 14 marzo uochi toki presenteranno il nuovo album al bronson
guest: black fanfare
intro by pullo ale&grado. a seguire indie electro sessions.
ne approfitto per altri aggiornamenti:
sabato 14 marzo uochi toki presenteranno il nuovo album al bronson
guest: black fanfare
giovedì, gennaio 15, 2009
do it
continua il percorso di avvicinamento al concerto dei CLINIC di sabato.
questo video è fighissimo. porte h21,30. ingresso 16 alla porta.
ne approfitto per comunicare un altro paio di aggiornamenti:
- sabato 24 gennaio, di supporto a zu ci saranno i milanesi taras bul'ba freschi di nuovo album (secret chimiques) su wallace. già ottime recensioni su tutta la stampa sia cartacea che online, inneggiante al quel noise matematico venato di blues di scuola amphetamine reptile.
- finalmente confermati brightblack morning light per sabato 7marzo
- aperte le prevendite per il concerto di vic chesnutt ed elf power
questo video è fighissimo. porte h21,30. ingresso 16 alla porta.
ne approfitto per comunicare un altro paio di aggiornamenti:
- sabato 24 gennaio, di supporto a zu ci saranno i milanesi taras bul'ba freschi di nuovo album (secret chimiques) su wallace. già ottime recensioni su tutta la stampa sia cartacea che online, inneggiante al quel noise matematico venato di blues di scuola amphetamine reptile.
- finalmente confermati brightblack morning light per sabato 7marzo
- aperte le prevendite per il concerto di vic chesnutt ed elf power
lunedì, gennaio 12, 2009
enter the clinic
grandi bachi e chiaramente ne sentiremo ancora parlare, nel frattempo ci godiamo il loro barbera 100% sapientemente imbottigliato dalle cantine scrimaglio. lo trovate al FARGO ovviamente, dove questa sera riprendono le sessioni di musica per stirare. per la mia parte preparerò un set di dieci brani tra moderna psichedelia, ambient, manipolazioni e field recordings e dieci copie di una compilation (omaggio chiaramente) con i brani proposti, una specie di tapper fargo.
per il resto dedicheremo tutta la settimana a prepararci degnamente per l'arrivo dei CLINIC. la band di liverpool dopo dieci anni di carriera, è divenuta un culto quasi inavvicinabile anche a giudicare dalle difficoltà incontrate per convincerli a mettersi in viaggio, ma dopo diversi tentativi questa sembra proprio essere la volta buona.
autori di un personalissimo e intrigante mix di post punk intriso di pop e psichedelia possono a ragione essere considerati una di quelle influenze comunemente definite seminali per tutta l'ultima generazione di band uk. sono giunti al quinto album, do it, che non fa che confermarne il pedigree purissimo, uscito ancora una volta per l'infallibile domino records (franz ferdinand, arctic monkeys, ma anche bonnie prince billy). è da quando abbiamo annunciato la data che un alone di compiaciuta incredulità accompagna l'attesa e il passare dei giorni. il conto alla rovescia è iniziato e sabato il rock'n'roll ci travolgerà tutti ancora una volta
per il resto dedicheremo tutta la settimana a prepararci degnamente per l'arrivo dei CLINIC. la band di liverpool dopo dieci anni di carriera, è divenuta un culto quasi inavvicinabile anche a giudicare dalle difficoltà incontrate per convincerli a mettersi in viaggio, ma dopo diversi tentativi questa sembra proprio essere la volta buona.
autori di un personalissimo e intrigante mix di post punk intriso di pop e psichedelia possono a ragione essere considerati una di quelle influenze comunemente definite seminali per tutta l'ultima generazione di band uk. sono giunti al quinto album, do it, che non fa che confermarne il pedigree purissimo, uscito ancora una volta per l'infallibile domino records (franz ferdinand, arctic monkeys, ma anche bonnie prince billy). è da quando abbiamo annunciato la data che un alone di compiaciuta incredulità accompagna l'attesa e il passare dei giorni. il conto alla rovescia è iniziato e sabato il rock'n'roll ci travolgerà tutti ancora una volta
sabato 17 gennaio
CLINIC live al Bronson
porte h21,30. ingresso 14 +ddp oppure 16 alla porta. affrettatevi
Ps: si vocifera di uno special set della coppia ale&grado in consolle.
CLINIC live al Bronson
porte h21,30. ingresso 14 +ddp oppure 16 alla porta. affrettatevi
Ps: si vocifera di uno special set della coppia ale&grado in consolle.
venerdì, gennaio 09, 2009
aspettando i bachi da pietra
come detto più volte (e qualcuno si sarà rotto pure le palle con sta storia) "tarlo terzo" è stato disco del mese di blow up a novembre. la novità del giorno sta nel fatto che la recensione di stefano isidoro bianchi (direttore della rivista) appare qui, per la prima volta in rete, per gentile concessione. non mi lascio sfuggire l'occasione.
Bachi da Pietra
Tarlo terzo - CD Wallace/Bronson - 11t-44:10
Bachi da Pietra atto terzo, tarlo terzo della mente e della parola e della
chitarra di Giovanni Succi, delle geometrie percussive variabili e secche di
Bruno Dorella. Terzo atto di una rappresentazione mentale inacidata eppure
pietosa, impietosita, come d'un Dio austero e sprezzante che osserva
annichilito le cose del mondo mantenendo quella fetta di umanità che basta
per comprendere. Poco cambia in questo universo chiuso e compresso, mai
autoreferenziale eppure chiuso a riccio alla comprensione d'un minuto. Ma
nonostante, ci sono alcune novità; nei testi un'invettiva come Servo non
l'avevamo mai sentita, nella musica un funk svelto e ossesso come Mestiere
che paghi per fare, un sottilissimo refrain chitarristico come quello di
Tarlo della sete, un riflesso younghiano come in Lina. Dettagli che
emergono, piccoli spostamenti, accorgimenti. La voce che si sdoppia di poco
o che prova di nuovo a cantare (Dal nulla al nulla), qualche refuso
d'acustica frattaglia, barlumi di arrangiamento, figure ritmiche più
diversificate, echi di Tom Waits, di Fausto Rossi, di "Dead Man".
"da quando fu florido a quando non resse più la testa sul collo / tutto quel che gli serviva davvero del mondo / fu un angolo sudicio e tutta una notte dilatarsi nel caos / e la scala del solaio e ciao".
Non è un disco da ascoltare in auto, non alla festa e per far festa, non
nella rete e nei buchi della rete; per quanto ne so non è neanche un disco
da ascoltare live e forse non è proprio un disco da ascoltare. Non abbiamo
in Italia e nel mondo un altro gruppo che somigli a questo e non abbiamo in
Italia e nel mondo uno che scriva testi come questi. Desidero ardentemente
che i Bachi facciano un disco brutto, una volta almeno: speriamo nel
prossimo. (8) Stefano I. Bianchi
Tarlo terzo - CD Wallace/Bronson - 11t-44:10
Bachi da Pietra atto terzo, tarlo terzo della mente e della parola e della
chitarra di Giovanni Succi, delle geometrie percussive variabili e secche di
Bruno Dorella. Terzo atto di una rappresentazione mentale inacidata eppure
pietosa, impietosita, come d'un Dio austero e sprezzante che osserva
annichilito le cose del mondo mantenendo quella fetta di umanità che basta
per comprendere. Poco cambia in questo universo chiuso e compresso, mai
autoreferenziale eppure chiuso a riccio alla comprensione d'un minuto. Ma
nonostante, ci sono alcune novità; nei testi un'invettiva come Servo non
l'avevamo mai sentita, nella musica un funk svelto e ossesso come Mestiere
che paghi per fare, un sottilissimo refrain chitarristico come quello di
Tarlo della sete, un riflesso younghiano come in Lina. Dettagli che
emergono, piccoli spostamenti, accorgimenti. La voce che si sdoppia di poco
o che prova di nuovo a cantare (Dal nulla al nulla), qualche refuso
d'acustica frattaglia, barlumi di arrangiamento, figure ritmiche più
diversificate, echi di Tom Waits, di Fausto Rossi, di "Dead Man".
"da quando fu florido a quando non resse più la testa sul collo / tutto quel che gli serviva davvero del mondo / fu un angolo sudicio e tutta una notte dilatarsi nel caos / e la scala del solaio e ciao".
Non è un disco da ascoltare in auto, non alla festa e per far festa, non
nella rete e nei buchi della rete; per quanto ne so non è neanche un disco
da ascoltare live e forse non è proprio un disco da ascoltare. Non abbiamo
in Italia e nel mondo un altro gruppo che somigli a questo e non abbiamo in
Italia e nel mondo uno che scriva testi come questi. Desidero ardentemente
che i Bachi facciano un disco brutto, una volta almeno: speriamo nel
prossimo. (8) Stefano I. Bianchi
questo post è dedicato a bruno e giovanni e a tutti quelli che sono ancora abbastanza curiosi da addentrarsi e approfondire altri mondi e altri modi.
a tutti quelli che pensano che questa sia un'inutile celebrazione partigiana dico che hanno proprio ragione e ricordo che la rete estesa è pressochè infinita e troveranno di certo maggiore obiettività altrove. oggi sono di parte come e più del solito. tutti gli altri sono invitati al bronson domani sera. i bachi da pietra tornano in città, la cornice e l'accoglienza saranno quelle delle grandi occasioni. porte h22 ingresso 6. preascolto a cura di diego e a seguire indie electro sessions (pullo ti sei ripreso ?!)
qui invece la versione integrale dell'intervista uscita oggi sul corriere di ravenna a cura di alessandro fogli
a tutti quelli che pensano che questa sia un'inutile celebrazione partigiana dico che hanno proprio ragione e ricordo che la rete estesa è pressochè infinita e troveranno di certo maggiore obiettività altrove. oggi sono di parte come e più del solito. tutti gli altri sono invitati al bronson domani sera. i bachi da pietra tornano in città, la cornice e l'accoglienza saranno quelle delle grandi occasioni. porte h22 ingresso 6. preascolto a cura di diego e a seguire indie electro sessions (pullo ti sei ripreso ?!)
qui invece la versione integrale dell'intervista uscita oggi sul corriere di ravenna a cura di alessandro fogli
mercoledì, gennaio 07, 2009
bachi da pietra
davvero l'anno non poteva iniziare meglio. ora si riprendono ritmi più regolari ed è gustosa l'attesa verso il sabato visto che suoneranno i bachi da pietra e anche pullo riprenderà il suo posto in consolle. il concerto sarà l'occasione per festeggiare l'ingresso di bronson produzioni nell'antico e superato mondo della discografia. un ingresso in punta di piedi, ma sicuro nel condividere i propri sforzi con amici di valore indiscutibile. come più o meno tutti sapete, trattasi infatti della coproduzione del loro ultimo album, tarlo terzo, che, a meno di due mesi dall'uscita, è già in ristampa dopo aver fatto bottino pieno di recensioni entusiastiche (disco del mese di novembre per blow up e copertina del nr50 di sentireascoltare) ed essersi conquistati un posto d'onore in diverse classifiche di fine anno. tra cui quella di blow up (ancora) e la personal di isidoro bianchi e più collaboratori. qui di seguito la recensione di andrea prevignano che li omaggia di un rarissimo quanto meritato 9 in pagella su rumore. sono contento di vedere che c'è attenzione anche da parte vostra là fuori, a giudicare dal numero di copie vendute tra fargo bronson e rok. ci si vede sabato sotto al palco.
Servo: "Servo in quello sterco che cosa si muove/niente di degno di menzione/la vostra minzione/nessuna cosa che sia degna di onore". È questo l'inizio potente di "Tarlo Terzo", nuovo album dei Bachi da Pietra (Giovanni Succi: ex Madrigali Magri, chitarra, voce, basso acustico; Bruno Dorella: Ronin, Ovo, batteria) che cammina zoppicante e minaccioso come Captain Beefheart, pieno di lerciume, di notti nella desolante piana tra il Piemonte e la Liguria, di ustioni da fosforo, di armi democratiche di distruzione di massa, di buchi neri esistenziali, di blues moderno, europeo, nudo e livido sotto un neon mal funzionante, come un tempo fu quello dei primissimi Crime and the City Solution, ma senza compiacimenti. Una crisalide di disperazione, un lavoro straordinario. (9) andrea prevignano
foto di andrea marutti
Servo: "Servo in quello sterco che cosa si muove/niente di degno di menzione/la vostra minzione/nessuna cosa che sia degna di onore". È questo l'inizio potente di "Tarlo Terzo", nuovo album dei Bachi da Pietra (Giovanni Succi: ex Madrigali Magri, chitarra, voce, basso acustico; Bruno Dorella: Ronin, Ovo, batteria) che cammina zoppicante e minaccioso come Captain Beefheart, pieno di lerciume, di notti nella desolante piana tra il Piemonte e la Liguria, di ustioni da fosforo, di armi democratiche di distruzione di massa, di buchi neri esistenziali, di blues moderno, europeo, nudo e livido sotto un neon mal funzionante, come un tempo fu quello dei primissimi Crime and the City Solution, ma senza compiacimenti. Una crisalide di disperazione, un lavoro straordinario. (9) andrea prevignano
foto di andrea marutti
lunedì, gennaio 05, 2009
befana anni 90!!!
con la befana generalmente si chiude il ciclo dei festeggiamenti e noi lo facciamo nel migliore dei modi. festa anni 90!!! per la prossima bisognerà aspettare fino a pasqua. sabato siamo entrati alla grande nel 2009 con le luci della centrale elettrica. vasco brondi e giorgio canali, il diavolo e l'acqua santa. si è proseguito nel delirio più totale delle indie electro sessions, ovazione per il ritorno di trinity, commozione per il finale della len durante il quale ho dovuto vestire i panni del copilota...
questa sera scenderanno in campo:
vins ale cecca sirol len trinity chris kekko diego
vocals: moder
live dalle 22 i camillas
I Camillas nascono a Pordenone nel 1964 come duo formato da Ruben
Camillas (chitarre, xilofono, voce) e Zagor Camillas (tastiere, cimbalo,
voce). Spinti da un istinto irresistibile, si sono poi stanziati sulla
COSTA EST
e per 40 anni non producono niente. Ma nel 2004 succede qualcosa di
straordinario, il rock'n'roll li vuole e loro accettano!
Da allora Zagor e Ruben sono creature da prato.
vins ale cecca sirol len trinity chris kekko diego
vocals: moder
live dalle 22 i camillas
I Camillas nascono a Pordenone nel 1964 come duo formato da Ruben
Camillas (chitarre, xilofono, voce) e Zagor Camillas (tastiere, cimbalo,
voce). Spinti da un istinto irresistibile, si sono poi stanziati sulla
COSTA EST
e per 40 anni non producono niente. Ma nel 2004 succede qualcosa di
straordinario, il rock'n'roll li vuole e loro accettano!
Da allora Zagor e Ruben sono creature da prato.
giovedì, gennaio 01, 2009
cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero
anno nuovo e la strada continua.
'08 alle spalle con il concerto di moltheni, traghettatore ideale per introdurci al primo live di questo '09.
le luci della centrale elettrica. vasco brondi e giorgio canali. ecco forse ormai tutti saprete che umberto giardini in arte moltheni è stato il primo a dare fiducia a vasco il ribelle.
'08 alle spalle con il concerto di moltheni, traghettatore ideale per introdurci al primo live di questo '09.
le luci della centrale elettrica. vasco brondi e giorgio canali. ecco forse ormai tutti saprete che umberto giardini in arte moltheni è stato il primo a dare fiducia a vasco il ribelle.
si è fidato di me, prima di me
vasco che dopo la copertina di blow up a maggio, incassa anche quella di rumore a dicembre assieme ad un'altra grassa manciata di riconoscimenti meritatissimi tra cui l'ambitissimo premio tenco come migliore opera prima. sembra passato un secolo da quando si è presentato solo soletto sotto la tettoia dell'hana bi, ma in realtà si tratta di pochi mesi nei quali le luci della centrale elettrica hanno seminato il panico creato scompiglio raccolto un'infinità di consensi e sfondato la barriera del mainstream (disco della settimana per il venerdì di repubblica) finendo in tutte le classifiche di fine anno e forse c'è una luce in fondo al tunnel. io lo apprezzo per l'urgenza lo stile l'onestà. emo all'italiana per marchiare a dovere questi maledetti anni zero. live al bronson sabato 3 gennaio 09.
porte h21,30. ingresso 10.
porte h21,30. ingresso 10.
foto di matteo cattabriga
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