riprendo da dove nei giorni scorsi avevo lasciato la storia dei chestefield kings per presentarvi in modo compiuto l'evento di domani sera
(venerdì 14 marzo a scanso di equivoci).
come è già successo altre volte in questi anni anche questo diventa un momento e un concerto che per quel che mi riguarda ha un sapore particolare.
io come tutti gli amanti del rock'n'roll romagnoli, nella seconda metà degli anni '80 ho vissuto direttamente il fascino del garage e della psichedelia. allora la meta era verso sud, verso lo slego prima e il velvet poi. si andava per miracle workers, lyres, thee hypnotics, creeps, fuzztones, celibate rifles e quelli con qualche anno più di me ne ricorderanno certamente altri. nel 1989 acquistai the chesterfield kings night of the living eyes che nella facciata A raccoglie le registrazioni dal 79 all'83 e nel lato B un live al peppermint lounge (NY '83). ecco, domani sera spero ancora una volta di rivedere il bronson testimone di un incrocio generazionale, segnare un'altra tappa nella storia del rock'n'roll.
venerdì 14 marzo
the chesterfield kings (garage r'n'r - usa)
guest: the narcotics ( garage sixties - presentazione album)
porte h21,30. ingresso 15
a seguire *garage rock'n'roll party* con momo e princi
ingresso 5
***
seconda parte
the chesterfield kings (garage r'n'r - usa)
guest: the narcotics ( garage sixties - presentazione album)
porte h21,30. ingresso 15
a seguire *garage rock'n'roll party* con momo e princi
ingresso 5
***
seconda parte
Il tanto sospirato esordio a 33 giri, “Here Are The Chesterfield Kings “, appare sul finire del 1982 e si tratta di un lavoro composto interamente da cover dei ‘60s. A partire dal 1984 i Chesterfield Kings decidono di comporre anche brani propri e cominciano col singolo “She Told Me Lies”, cui farà seguito un anno dopo il secondo grande album “Stop”.
Il tempo passa e la band intraprende un’inaspettata svolta musicale, vagamente simile alle prime cose di Alice Cooper e New York Dolls, che si concretizza con l’uscita degli album “Don’t Open Till Doomsday” e “The Berlin Wall Of Sound”, rispettivamente del 1987 e 1989.
I primi anni ’90 vedono la band intenta a esplorare territori musicali più acustici e blues con l’album “ Drunk On Muddy Water” (1990), cui fa seguito “Let’s Get Stoned” (1994), definito il miglior album degli Stones che Mick Jagger e Keith Richards non hanno mai registrato… La band pubblica inoltre un album interamente surf ,“Surfin’Rampage”(’97), e un altro nuovamente composto da 60’s cover, “Where the Action Is” (’99).
Successivamente, nel 2000, Greg Prevost e Andy Babiuk coronano un sogno di sempre producendo il film “Where is The Chesterfield King?”, una commedia nella vena stilistica del Monkees Show, A Hard Day’s Night e Batman, il quale diventa immediatamente un vero e proprio cult-movie.
I Chesterfield Kings hanno collaborato con grandi leggende del rock come Bo Diddley, Johnny Thunders, Jorma Kaukonen, Dee Dee Ramone, Stiv Bators e Little “Sopranos” Steven. Quest’ultimo ha prodotto gli ultimi due lavori della band, “The Mindbending Sound of The Chesterfield Kings” (2006) e “Psychedelic Sunrise” da poco pubblicato in Europa, un disco presentato nelle note di copertina niente meno che da Andrew Loog Oldham (manager storico degli Stones) e composto da brani fantastici che rappresentano un compendio del Chesterfield Kings-sound: garage-punk, psichedelia, R&B e beat al massimo splendore. Da ricordare inoltre il tour sold-out negli Stati Uniti insieme ai New York Dolls del 2007, e nello stesso anno le quattro ‘”nfuocate” date italiane, dopo un’assenza di una dozzina d’anni dai nostri palchi.
La partnership che dura da oltre 25 anni tra Greg Prevost e Andy Babiuk, fatta di una dozzina di album, innumerevoli singoli e memorabili esibizioni live, sta a ricordarci l’immortale valore di certa musica. Il loro ruolo all’interno della musica rock è fondamentale e costruttivo. Se non ci fossero gruppi come i Chesterfield Kings, infatti, gran parte del patrimonio musicale degli anni ’60 sarebbe stato dimenticato.
Il tempo passa e la band intraprende un’inaspettata svolta musicale, vagamente simile alle prime cose di Alice Cooper e New York Dolls, che si concretizza con l’uscita degli album “Don’t Open Till Doomsday” e “The Berlin Wall Of Sound”, rispettivamente del 1987 e 1989.
I primi anni ’90 vedono la band intenta a esplorare territori musicali più acustici e blues con l’album “ Drunk On Muddy Water” (1990), cui fa seguito “Let’s Get Stoned” (1994), definito il miglior album degli Stones che Mick Jagger e Keith Richards non hanno mai registrato… La band pubblica inoltre un album interamente surf ,“Surfin’Rampage”(’97), e un altro nuovamente composto da 60’s cover, “Where the Action Is” (’99).
Successivamente, nel 2000, Greg Prevost e Andy Babiuk coronano un sogno di sempre producendo il film “Where is The Chesterfield King?”, una commedia nella vena stilistica del Monkees Show, A Hard Day’s Night e Batman, il quale diventa immediatamente un vero e proprio cult-movie.
I Chesterfield Kings hanno collaborato con grandi leggende del rock come Bo Diddley, Johnny Thunders, Jorma Kaukonen, Dee Dee Ramone, Stiv Bators e Little “Sopranos” Steven. Quest’ultimo ha prodotto gli ultimi due lavori della band, “The Mindbending Sound of The Chesterfield Kings” (2006) e “Psychedelic Sunrise” da poco pubblicato in Europa, un disco presentato nelle note di copertina niente meno che da Andrew Loog Oldham (manager storico degli Stones) e composto da brani fantastici che rappresentano un compendio del Chesterfield Kings-sound: garage-punk, psichedelia, R&B e beat al massimo splendore. Da ricordare inoltre il tour sold-out negli Stati Uniti insieme ai New York Dolls del 2007, e nello stesso anno le quattro ‘”nfuocate” date italiane, dopo un’assenza di una dozzina d’anni dai nostri palchi.
La partnership che dura da oltre 25 anni tra Greg Prevost e Andy Babiuk, fatta di una dozzina di album, innumerevoli singoli e memorabili esibizioni live, sta a ricordarci l’immortale valore di certa musica. Il loro ruolo all’interno della musica rock è fondamentale e costruttivo. Se non ci fossero gruppi come i Chesterfield Kings, infatti, gran parte del patrimonio musicale degli anni ’60 sarebbe stato dimenticato.
16 commenti:
la sera che suonarono i c.kings a bologna, credo fosse il '95 io ero sopra un taxi che mi portava da madrin a salamanca.. un mucchio di kilometri, un mucchio di soldi buttati e un concerto perso, ma stavolta no..
200km in taxi... che lusso!
I love Salamanca.
giuditt sono andato dall'okulista... stasera ti limono!
beh cris e le riduzioni non ci sono stasera????????
Bella Chris, mi spiace solo di non poterci essere! Ma una serata dj set garage la facciamo? Cecca
per l'anonimo e le riduzioni.
con quello che costano i chesterfield kings e tutto il contorno il prezzo giusto sarebbe stato 20 euro e ridotto 18. e io li avrei spesi volentieri per vederli, ma capisco che non è facile e così ho optato per un 15secco e che dio ce la mandi buona.
mancherò. mancarone chesterfield kings.
ci si vede martedì. porto la trombetta da stadio.
Non riguarda questo post, ma non posso fare a meno di sapere: mi hanno detto che il 23maggio ci sono i Six Organs of Admittance al Bronson. Mi date la conferma? Merci
Attendiamo la conferma, pendiamo dal becco dell'uccellino...
però c'è scritto anche qui...
vabbè... arrivo a vedere i mitici chesterfield, aspettatemiiiiiiiiiiiiiiiii
music club non è sempre una fonte attendibile. però è vero.
chi si è perso i chesterfield kings non ama il rock'n'roll
ma sono ancora figlio di maria?
Hail to the Kings.
god save the chesterfield kings!!!!
roooooockk'n'rooooooll!!!
non saprei davvero dirti se sei figlio di maria. ma so che se non c'eri non ti piace il rock'n'roll o hai meno di 30anni beato te.
chris forse se lo chiede proprio perchè era presente ierisera!
Posta un commento