sabato, luglio 12, 2008

viene da dire che i comaneci dovrebbero sempre suonare con bruno dorella, il loro sound ne guadagna assai.
poi ora è già sabato (00:56) e all'hana bi incrociando le strade blu si fa un altro po' di storia. questa sera alex chilton si esibirà in trio per una delle due uniche date europee. apre giovanni ferrario, anch'egli in trio che presenta il suo headquarter delirium


Chilton nasce il 28 dicembre 1950 a Memphis nel Tennesse, diventa famoso negli anni '60 come cantante della teenage band Box Tops e nel 1972 fonda i leggendari Big Star.

Parliamo dell'Alex Chilton di culto, di quel personaggio ombroso che tenta la via del pop senza riuscirci appieno, ma che – senza saperlo – inventa un nuovo genere, il “power pop” e cioè i Beatles e gli arpeggi dei Byrds accelerati e con un'anima rock, ai quali si aggiungono poi dei Beach Boys d’annata ed un pizzico di Velvet Underground. Con i Big Star, insieme al talentuoso Chris Bell, realizza l'apice della sua carriera, ossia tre album, “# 1 Record” (Stax Records,1972), “Radio City” (1974) ed il postumo “Third/Sister Lovers” (1978, uscito per commemorare la scomparsa di Bell), oggi introvabili e considerati di culto per un'intera generazione di musicisti che faranno del Big-Star-sound un genere. Non solo i REM hanno dichiarato il retaggio, ma anche i Jesus and Mary Chain, i Posies e i Replacements.

Dopo il silenzio di molti anni, nei quali Chilton ha tentato una carriera solistica e la più fortunata via della produzione, nel 2005 i Big Star sorprendono con un nuovo album, “In Space”, dove Chilton ed il fido batterista Jody Stephens sono affiancati da Ken Stringfellow e Jon Auer dei Posies, ed è un vero piacere ritrovarli con un disco che in molti episodi ricorda le opere soliste del suo leader ma anche i Big Star dei tempi che furono.

ci sarebbe molto altro da aggiungere a queste stringate note biografiche, ma il tempo stringe e ci si vede dopo tra le dune gustando mojitos

9 commenti:

Anonimo ha detto...

veramente un bello spettacolo...comaneci un po' più rock, meno sogno ma più anca.Non so secondo me devono restare tali e quali e sperimentare collaborazioni del genere di tanto in tanto. W l'hana-bi

dario ha detto...

continuate cosi quest'anno mi piace molto l'hana bi, concerti originali ed ambiente interessante

Anonimo ha detto...

sempre riguardo i comaneci è incredibile come siano sottostimati nella loro città.....è veramente assurdo che quando suonano a bologna facciano 300 persone e in casa loro parenti e amici...........questa città rimarrà sempre sola con i suoi misteri

chris ha detto...

mah, il discorso può essere ampio e può comprendere la provincialità di una città che deve certamente ancora crescere. e molto.

può anche essere che qui c'è un concerto al giorno e a bologna non succede nulla in estate. e ogni occasione è buona.

può essere che nessuno è profeta in patria. o che qui i comaneci li abbiamo visti e rivisti.

di certo hanno un loro indiscutibile fascino che con qualche percussione e forse un contrabbasso potrebbe azzardare territori inesplorati.

ma ora sta arrivando alex chilton

stu ha detto...

Vince sempre Trinity,non c'è partita.

Anonimo ha detto...

Ciao Chris,
volevo ringraziarti ancora per il caffe' e per l'acqua....MI HAI SALVATA!!!!
Patty.

Anonimo ha detto...

al massimo vince a briscola

Anonimo ha detto...

Ah Ah che tristezza!! Si vede troppo che il terzo commento l'ha lasciato una/o dei tre Comaneci!!!
Forse a forza di sentirvi suonare da queste parti la gente si è un po stancata?! Capita, senza cattiveria.

Anonimo ha detto...

ecco, in questo messaggio qui sopra, si esplica tutta la ravennosità......questa è la vera tristezza. Meno male per loro che i comaneci suonano poco da queste parti. Senza cattiveria
Naturalmente sono un parente o un amica dei comaneci visto che, ribadisco, al loro concerto c'eravamo noi.